La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
A dicembre 2020 i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si riducono ulteriormente, sui minimi storici, e registrano le seguenti dinamiche:
il tasso medio sul totale dei prestiti è sceso al 2,28% (2,30% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007);
il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è sui livelli dei minimi storici all’1,27% (1,27% anche a novembre 2020, 5,72% a fine 2007);
il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso all’1,30% (1,33% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).
A dicembre 2020, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati del 5,5% rispetto a un anno fa. Tale evidenza emerge dalle stime basate sui dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse con transazioni, ad esempio, variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, ad aggiustamenti di valore o a riclassificazioni)
A novembre 2020, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 8,1% su base annua. L’aumento è del 2,2% per i prestiti alle famiglie.
Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2020 sono 23,6 miliardi di euro, in riduzione rispetto ai 29,3 miliardi di novembre 2019 (-5,8 miliardi pari a -19,6%) e ai 38,2 miliardi di novembre 2018 (-14,6 miliardi pari a -38,3%) (cfr. Tabella 3). Rispetto al livello massimo delle sofferenze nette, raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi), la riduzione è di oltre 65 miliardi (pari a -73,5%).
Il rapporto mensile dell’Abi rende disponibili una serie di informazioni quantitative che sono in anticipo rispetto ad ogni altra rilevazione in proposito. Tale possibilità è determinata dal fatto che le banche sono i produttori stessi di queste informazioni.
Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto all’1,35% a novembre 2020 (era 1,69% a novembre 2019, 2,22% a novembre 2018 e 4,89% a novembre 2015).
In Italia, a dicembre 2020, la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita del +7,8% su base annua. I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a dicembre 2020, di oltre 162 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (variazione pari a +10,3% su base annuale), mentre la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è scesa, negli ultimi 12 mesi, di oltre 20 miliardi di euro in valore assoluto (pari a -8,6%).
A dicembre 2020, il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) è in Italia lo 0,50%, (0,50% anche nel mese precedente) ad effetto:
del tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito), 0,33% (0,33% anche nel mese precedente); del tasso sui PCT, che si colloca allo 0,88% (0,92% il mese precedente); del rendimento delle obbligazioni in essere, 1,93% (1,93% anche a novembre 2020; cfr. Tabella 5).
Il margine (spread) fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie si riduce ulteriormente in Italia su livelli particolarmente infimi, a dicembre 2020 risulta di 178 punti base (180 punti base nel mese precedente), in marcato calo dagli oltre 300 punti base di prima della crisi finanziaria (335 punti base a fine 2007).