Economia Sicilia

Addio a Lucio Tasca d’Almerita, ambasciatore del vino siciliano

E’ morto a 82 anni l’ambasciatore del vino siciliano nel mondo: il conte Lucio Tasca d’Almerita.  Insieme a Diego Planeta e Antonio Rallo è stato uno dei grandi artefici del rinascimento del vino di Sicilia. Con loro, nel 1998, ha dato vita ad Assovini Sicilia, un progetto all’epoca innovativo e lungimirante, con il quale la Sicilia ha saputo costruire una squadra di produttori, grandi e piccoli, che hanno lavorato insieme per far crescere qualità, reputazione e mercato del vino siciliano.

Nel 1985 fu il primo in Sicilia a sperimentare le varietà internazionali, aprendo poi una strada seguita da molti altri produttori dell’isola.

Alla tenuta madre, Regaleali – acquisita nel 1830 dai due fratelli Tasca, un’isola verde al centro della Sicilia, nell’antica Contea di Sclafani – negli anni si sono aggiunte Capofaro, a Salina, nell’arcipelago delle Eolie; Tascante sull’Etna; la storica tenuta Whitaker nell’antica isola Mozia; e Sallier de La Tour, a Monreale. Agli inizi degli anni ’80 ha voluto confrontarsi con le grandi varietà francesi e le degustazioni in giro per il mondo. Dopo aver convinto suo padre, ha cominciato a fare vini come Cabernet e Chardonnay e ad utilizzare barriques di rovere francese per l’invecchiamento, presse soffici per la vinificazione, potatura corta, e dimostrando al mondo la capacità della Sicilia di produrre vini di qualità e longevi. E’ stato anche sotto la guida del presidente Lucio Tasca, che il team è stato il primo nel mondo del vino ad introdurre l’uso della tecnologia nella gestione ordinaria della società, incluso un software di gestione vitivinicola per migliorare e controllare la conduzione dalla vigna allo scaffale del cliente con una particolare attenzione anche al tema della sostenibilità ambientale. La sua missione è sempre stata quella di promuovere e migliorare la produzione e lo sviluppo imprenditoriale della Sicilia, al fine di rafforzare la competitività della regione e del paese all’interno del mercato mondiale.

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