Aeroporto Palermo: Intesa e Unicredit finanziano piano di sviluppo Gesap

Palermo – Sarà un pool di banche, costituito da Intesa San Paolo e Unicredit, a finanziare (con pari quota) il piano di sviluppo della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo . E’ questo l’esito della procedura di gara che si è chiusa alle 14 di oggi e che ha confermato nei fatti, secondo i vertici di Gesap “il grande interesse del sistema bancario nei confronti dell’aeroporto di Palermo. Si tratta di un segnale di grande credibilità del piano economico finanziario presentato dalla società e quindi del grande interesse col quale viene vista la positiva progressione che l’aeroporto di Palermo ha mostrato negli ultimi anni, che non è sfuggito ai grandi istituti finanziari”.

Tra i punti salienti del piano l’aumento dei ricavi che dagli attuali 60 milioni viene previsto salire fino ai 94 per il 2030, ed inoltre gli utili previsti che nel periodo 2016 – 2030 sono stimati pari ad una media annua di 7,3 milioni, l’Ebitda per il periodo che dal 2020 in poi supererà i 20 milioni annui.
Nel pomeriggio data comunicazione all’Enac in merito . “Ancora una volta la Gesap ha dimostrato di mantenere gli impegni presi sugli investimenti – dicono Fabio Giambrone e Giuseppe Mistretta, presidente e amministratore delegato della Gesap – confermando quanto avevamo previsto”.
Questi i principali indici economici dall’aeroporto. Partiamo dal traffico: con assunzione di crescita “moderata” stilata da Eurocontrol alla quale l’aeroporto si riferisce, il Falcone Borsellino raggiungerà nel 2030 quota 8 milioni passeggeri, superando i 7 milioni previsti nel 2024. Nel 2016 il consuntivo è stato di 5.3 milioni con crescita del 8,5% rispetto al 2015.
Per quanto riguarda i ricavi: dai 60 milioni del 2016 ai 94 milioni del 2030. Raddoppiano i ricavi commerciali (da 12 milioni del 2016 a 21 milioni del 2030). Grazie alla Politica commerciale su Rent a car, nuovi spazi commerciali, potenziamento e miglioramento degli esistenti, maggiore disponibilità di prodotto e migliore risposta alle domande del mercato.
Sul frointe dei costi è prevista la riduzione dei costi per efficientamento e programmazione di gare per affidamenti riguardo servizi quali PRM, Presidio, Croce Rossa, Pulizia, Energia.
EBITDA: dai 7 milioni del 2016 ai 25 milioni del 2030. Dal 2020 attestazione sopra i 20 milioni.
Investimenti: 2016-2019: 62 milioni di euro; 2020-2030: 128 milioni di euro. Ipotizzando ribassi d’asta al 20%.
Utili esercizio: 1.1 milioni di euro (2016); 10 milioni di euro (2030). Media utili 2016-2030: 7.3 milioni.
Liquidità: 17 milioni (2030).

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Giovanni Megna