Attività balneari: sotto accusa le norme e la burocrazia

Attività balneari in grande difficoltà in Sicilia. La stagione estiva stenta a decollare e le aziende che operano sulle spiagge della Sicilia accusano il colpo. A lanciare l’allarme è l’associazione “Base balneare con donne damare” che, con una nota a firma del responsabile regionale Paolo Battiato e quello della provincia di Ragusa, Antonello Firullo, rappresenta tutto il malessere che stanno vivendo le attività che ruotano attorno al “business del mare”, malessere legato alle avverse condizioni meteo, ma anche alla burocrazia con la quale si trovano a fare i conti:  a partire dal rilascio delle autorizzazioni in materia di intrattenimento musicale.

“Le avverse condizioni meteo che da due mesi non danno tregua con piogge e forte vento- scrivono i rappresentanti dell’associazione– hanno messo in ginocchio noi aziende operanti sulle spiagge della Sicilia.  Un danno che possiamo quantificare con una perdita d’introiti alle nostre casse operatori balneari pari anche all’ottanta per cento in meno rispetto lo scorso anno nello stesso periodo. Un danno davvero notevole posto che si attende proprio il bel tempo per recuperare gli sforzi economici fatti e avere il giusto guadagno sperato e nonostante non abbiamo proposto alcun aumento al listino prezzi dello scorso anno. Le condizioni climatiche possono anche essere e lo sono certamente, una causa naturale che condiziona le nostre attività ogni anno in meglio o, purtroppo, anche in peggio come in questo caso ma se in aggiunta c’è anche l’incompetenza di alcune istituzioni che il più delle volte fanno più danno delle avverse condizioni climatiche, allora siamo davvero messi male”.

Attività balneari: sotto accusa la legislazione

Sotto accusa anche la legislazione e l’atteggiamento della burocrazia: “Il sistema legislativo, ancora in atto, sul demanio marittimo della Sicilia è assai complesso, tanto da non consentire quella semplificazione necessaria alle nostre attività connesse e complementare alla balneazione – si legge ancora nella nota – . Ad esempio l’attività di intrattenimento musicale e danzante, ancora oggi, in Sicilia è gestita dal Questore mentre nel resto d’Italia dal 1977, grazie al D.P.R. numero 616, è una competenza del Sindaco che in pochi giorni rilascia le autorizzazioni richieste. Uomini della Polizia impegnati al rilascio di Autorizzazioni e/o Licenze invece per la lotta alla mafia e alla delinquenza!! E’ inconcepibile!! Ma v’è di più, perché mentre la III Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana alle Attività Produttive ha già snellito ogni procedimento in favore dei commercianti siciliani, previa segnalazione d’inizio Attività, (SCIA), invece nella IV Commissione, Ambiente e Territorio, nulla s’è ancora fatto per noi balneari che per una semplice modifica migliorativa nelle nostre strutture siamo costretti a presentare domanda ed attendere anche anni per una semplice risposta”.

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Carmelo Riccotti La Rocca