Economia Sicilia

Camera commercio Palermo: Fp Cgil critica dimissioni

La Fp Cgil Sicilia esprime “fortissima preoccupazione” per le dimissioni di tutti i
consiglieri di area Confcommercio della Camera di commercio di Palermo ed Enna.
“Come e’ notorio al Consiglio camerale e alla giunta, ma anche ai non addetti ai lavori -a’ sostiene il sindacato – le difficili
condizioni economiche in cui versa l’ente non nascono dalle ridotte capacita’ finanziarie seguite al taglio del diritto
annuale, ma sono legate esclusivamente al comune problema delle Camere siciliane, che pagano direttamente le pensioni a gli ex
dipendenti dal bilancio corrente”.

“Il nuovo consiglio camerale aveva intrapreso un percorso virtuoso nel quale anche Unioncamere nazionale aveva dato il suo contributo e che ha portato alle soglie di un accordo con Inps nazionale, che prende su di se il carico del pagamento, avendo
in contropartita i beni mobili ed immobili necessari a garantire ai pensionati e ai pochi futuri rimanenti la certezza di una
vecchiaia serena”, aggiunge la Fp Cgil.
Sui consiglieri dimessi, accusa il sindacato, “c’e’ da chiedersi dove sono stati costoro durante gli ultimi due anni, nei quali sono stati fatti tutti quei passi necessari per
riportare il bilancio dell’ente nell’alveo della normalita’, cosi’ come i verbali di giunta e consiglio testimoniano lo sforzo intrapreso”.

“E’ bene ricordare che la trattativa sulle pensioni accomuna tutte le camere dell’isola e scelte inappropriate ed inopportune, quali le dimissioni di tutto il consiglio camerale,
minerebbero tutto il processo – sottolinea il sindacato – La Fp Cgil ricorda inoltre agli amministratori di questo ente che i
fondi che verrebbero capitalizzati dalla vendita di azioni e beni immobili sono vincolati, con delibera di giunta prima, e di
Consiglio dopo, all’uso esclusivo del fondo pensioni dei dipendenti. La Fp Cgil vigilera’ con estrema attenzione l’evoluzione di tale processo, dichiarandosi da subito pronta a tutelare gli interessi dei dipendenti e dei pensionati dell’ente in qualunque sede si rendesse necessario”.

 

 

 

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