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Coronavirus, raffica di disdette nelle zone a rischio della Cina

Crescono le disdette a causa del coronavirus. Il Codacons sta ricevendo nelle ultime ore centinaia di richieste di aiuto da parte di cittadini che hanno acquistato viaggi e tour in Cina e che ora, dopo i casi di contagio da coronavirus, intendono disdire i contratti di viaggio.

Ecco che Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons scende in campo e spiega che “Siamo sommersi dalle segnalazioni di utenti che, dopo l’emergenza sanitaria scoppiata in Cina, sono preoccupati per la propria incolumità e intendono disdire vacanze e viaggi da effettuare nei prossimi mesi e con destinazione proprio la Cina. A fronte delle richieste di disdire pacchetti e tour, agenzie di viaggio e tour operator stanno chiedendo agli utenti penali illegittime che arrivano fino al 100% delle somme pagate: in sostanza chi teme per la propria salute e non intende più recarsi nelle aree a rischio, perderà quanto versato”.
Un pratica per il Codacons illecita, dal momento che l’emergenza sanitaria scoppiata in Cina configura una causa di forza maggiore che legittima la risoluzione dei contratti di viaggio firmati dagli utenti. La stessa Cassazione, pronunciandosi su casi analoghi, ha stabilito che eventi che incidono negativamente sulla sicurezza di un soggiorno o sullo scopo di piacere di una vacanza comportano l’estinzione del contratto, senza alcuna penale a carico del consumatore acquirente.
Per tale motivo il Codacons pubblicherà nelle prossime ore sul proprio sito internet un modulo attraverso il quale tutti coloro che intendano disdire voli, pernottamenti, tour e vacanze che abbiano come destinazione la Cina, possono chiedere la rescissione del contratto di viaggio senza alcuna penale a loro carico, e minaccia una valanga di cause contro agenzie di viaggio e tour operator che ostacoleranno i diritti degli utenti.

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