Costruzioni, l’Ance lancia il Manifesto politico per rilanciare il settore

Ance, in accordo con le altre sigle datoriali e con i professionisti della filiera delle costruzioni, ha firmato il Manifesto per le elezioni politiche del 2018, stilando un elenco di priorità e di interventi necessari per ridare slancio a un settore in grado di far crescere l’Italia di un mezzo punto percentuale in più all’anno.

Massimo Riili presidente di Ance Siracusa dichiara “Il manifesto sarà consegnato la prossima settimana, in tutto il Paese ed a Siracusa in occasione di incontri presso Confindustria, a tutti i candidati, perché prendano impegni precisi per i futuri governi che potranno nascere dopo le elezioni del 4 marzo”.

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Mettere le costruzioni al centro delle politiche per la crescita significa creare occupazione, recuperando i 600 mila posti di lavoro persi negli anni di crisi, e accelerare la ripresa economica deve essere un impegno preciso.

Dieci i temi strategici che la politica deve affrontare per far ripartire il settore. “Si parte dal rilancio delle infrastrutture, con l’eliminazione di tutti gli ostacoli che bloccano la trasformazione degli stanziamenti in cantieri – dice il Presidente di Ance Siracusa -Forte è l’appello a rivedere il Codice degli appalti, che ha tradito lo spirito della legge delega frenando un settore che era già in grandi difficoltà a causa della crisi del mercato.

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Sostenibilità e rigenerazione urbana sono considerate le vere sfide per il futuro del Paese. Diversi sono, in particolare, gli interventi necessari per favorire non solo a parole il recupero delle aree degradate e incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano, ormai vecchio e insicuro. Obiettivo, quest’ultimo che può essere raggiunto solo attraverso un uso intelligente della leva fiscale e con un grande impegno di risorse pubbliche a sostegno dei proprietari, esausti da dieci anni di recessione.

Centrale anche il tema del lavoro, il cui costo per l’edilizia è più alto di tutti gli altri settori industriali a parità di prestazioni, e quello della sicurezza dei lavoratori nei cantieri.

“ Quello che ANCE e tutta la filiera chiedono – continua Riili – è di passare dai fumosi proclami ad una vera e propria politica industriale di settore con misure che favoriscano il rilancio delle opere pubbliche e l’iniziativa privata, l’accesso al credito delle imprese di costruzione, qualifichino gli operatori e consentano al settore di innovarsi sfruttando al meglio i nuovi strumenti messi in campo, sempre nel rispetto della legalità, che deve avvenire nei fatti e non solo sulla carta”.

“Se il Paese vuole veramente tornare a crescere e si vuole creare occupazione sul territorio in modo stabile – conclude il presidente Riili – la politica e chi sarà chiamato a governare nei prossimi anni ci deve ascoltare e tradurre in provvedimenti operativi le nostre proposte”.

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