Economia Sicilia

Economia siciliana in ripresa: lo sostiene l’Associazione bancaria italiana

Economia siciliana in ripresa nel corso degli ultimi mesi del 2018: la ripresa che ha investito sia il comparto dell’industria che quello del terziario, favorito da un’accelerazione dei consumi delle famiglie e dal buon andamento del settore del turismo. Stenta ancora a riprendersi il settore edile nonostante la crescita delle compravendite immobiliari e ciò pesa non poco sull’economia siciliana. Buono l’andamento delle esportazioni, sospinto dalla vendita di prodotti petroliferi e chimici e in minor misura dai prodotti dell’elettronica e della farmaceutica. In lieve aumento anche gli investimenti.

Nel complesso si rafforza quindi la crescita del credito, in particolare dal lato prestiti alle famiglie e credito al consumo. Migliora anche la capacità di rimborso della clientela. Con specifico riferimento ai settori produttivi il deterioramento del credito si riduce, ma ancora con significative differenze tra i vari comparti: migliorano la manifattura e i servizi rispetto alle costruzioni. Ne consegue che, sulla base dei dati disponibili a giugno 2017, per i prestiti alle famiglie si registra un incremento del 3,4%, per le imprese una diminuzione dell’1,3% rispetto al 2016 e un rapporto prestiti deteriorati/impieghi intorno al 17,2% con un ammontare di sofferenze per 11,2 miliardi di euro.

Questa l’analisi congiunturale della Commissione regionale Abi Sicilia, presieduta da Salvatore Malandrino, nel corso della riunione periodica in cui si analizza la situazione economica e creditizia del territorio. L’incontro è servito a proseguire con il programma operativo della Commissione regionale, in particolare la necessità di proseguire con forza sulla strada della piena collaborazione con le Istituzioni locali per condividere soluzioni che possano supportare la ripresa del sistema economico e produttivo siciliano.

In questo senso, in evidenza la partecipazione all’incontro dell’Assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, che ha illustrato gli elementi principali del Def regionale appena approvato dalla Giunta regionale in cui sono contenute le misure programmatiche per il rilancio dell’economia siciliana e delle sue imprese. Ribadita la volontà di collaborare finalizzata ad un’ulteriore spinta per un più fluido accesso al credito, per un maggior ricorso al “Fondo Centrale di garanzia”, anche con il concorso dei Confidi e l’utilità di misure come il credito d’imposta per investimenti o acquisto di nuovi beni strumentali.

Nel frattempo, proprio con l’obiettivo di rafforzare la fiducia e contribuire a consolidare la crescita, sono stati evidenziati i risultati delle iniziative sulla sospensione delle rate dei finanziamenti. Dal 2009 a dicembre 2017, sono state 16.877 le Pmi siciliane che hanno beneficiato delle misure messe in campo dalle banche, coadiuvate dall’Abi e in collaborazione con le Associazioni di rappresentanza delle imprese, per sostenere la disponibilità di credito: dal primo Avviso comune all’attuale Accordo per il credito 2015, la formula della sospensione ha consentito di liberare una maggiore liquidità a disposizione pari a 590,4 milioni di euro.

Così anche per le 2.155 famiglie che, da marzo 2015 a dicembre 2017, con la nuova moratoria per 12 mesi sulla quota capitale del proprio finanziamento – tra mutuo prima casa e credito al consumo – hanno sospeso per un controvalore complessivo di 15,3 milioni di euro. Si tratta della “Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie”, da un Accordo Abi-Associazioni dei Consumatori. Queste due soluzioni sono state prorogate fino al 31 luglio 2018.

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