Lavoro

Esuberi Almaviva, pronti 3,5 milioni per reinserimento professionale

Passo avanti in favore dei 1.610 ex dipendenti di Almaviva Contact Spa della sede di Roma: oggi il Parlamento europeo ha votato il sostegno economico che favorirà il reinserimento occupazionale dei lavoratori che hanno vissuto la drammatica chiusura del call center. Dopo l’approvazione della commissione per i Bilanci, infatti, si è dato ufficialmente il via in plenaria agli aiuti integrativi con la mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, proposta dall’Italia. Si tratta di uno stanziamento di 3.347.340 euro quale contributo per assisterli nel reinserimento del mercato del lavoro.

 

“Il voto di oggi – spiega l’eurodeputato Giovanni La Via (APPPE), relatore per il gruppo del Partito Popolare europeo in Commissione per i Bilanci – è molto importante per 1610 famiglie che avevano perso la speranza, dopo aver visto un loro familiare perdere il lavoro. Ed è per noi motivo di grande soddisfazione – dice La Via – in un momento storico di importanti trasformazioni, a seguito di una durissima crisi economica e finanziaria. L’odierna mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è un segnale concreto dell’Europa giusta e solidale, a dispetto di come viene dipinta da certa politica irresponsabile”.

 

In questo spaccato sociale, l’azienda, rappresenta un caso nazionale. Tra il 2011 e il 2016 la diminuzione del fatturato per circa il 45% ha causato 1664 esuberi, 1610 dei quali parteciperanno alle misure proposte. Di questi, il 79% sono donne di età̀ compresa tra i 30 e i 55 anni. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato istituito per fornire un sostegno aggiuntivo ai lavoratori che risentono delle conseguenze dei grandi cambiamenti strutturali del commercio mondiale e non può superare l’importo annuo massimo di 150 milioni di EUR.

 

“Otto le misure che il cofinanziamento del FEG mira a rafforzare per un welfare “efficace” e realmente solidale: orientamento individuale, ricerca di lavoro, riqualificazione e formazione professionale, assegno di ricollocazione, sostegno all’imprenditorialità̀, contributo per l’avvio di un’impresa, rimborso delle spese di mobilità. Non assistenzialismo, ma un sostegno dinamico, che aiuti concretamente chi si ritrova disoccupato, contribuendo a renderlo nuovamente attivo e autonomo”, ha concluso l’eurodeputato siciliano

 

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