Economia Sicilia

Ex Fiat Termini Imerese, Blutec restituirà a rate i contributi incassati

Si complica il piano di rilancio per l’ex Fiat di Termini Imerese. Blutec e Invitalia si incontreranno martedì prossimo ma per i sindacati la strada per un nuovo Contratto di sviluppo è piuttosto accidentata. Dall’incontro di oggi al ministero dello Sviluppo economico non sono arrivate notizie confortanti. Il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta nel corso del suo intervento ha sottolineato tutti i dubbi relativi al fatto che un’azienda come Blutec con tutte le problematiche finanziarie che sta attraversando come possa sostenere il rimborso del finanziamento e contemporaneamente garantire il prosieguo del piano industriale intrapreso. La società Blutec, dovrà, tra l’altro, entro il prossimo 23 maggio procedere al versamento del primo acconto a Invitalia e dovrà contestualmente predisporre un nuovo piano industriale che poi dovrà essere sottoposto alle parti sociali, al governo nazionale e al governo regionale.

“Blutec ha dichiarato di essere pronta a concordare una formula di restituzione rateale dell’anticipo ricevuto da Invitalia per la reindustrializzazione di Termini Imerese. Dovrebbe poi essere possibile negoziare un nuovo contratto di sviluppo che tenga conto delle modifiche nel frattempo apportate al piano industriale” raccontano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo, al termine dell’incontro tenutosi al ministero dello Sviluppo economico.
“Si tratta – spiegano i sindacalisti della Uilm – di un percorso difficile, che dovrebbe peraltro completarsi in tempi brevissimi per evitare che il progetto industriale si areni del tutto. Ci auguriamo che il governo garantisca la prosecuzione del progetto di reindustrializzazione di cui è garante, consapevole che a Termini Imerese non esistono alternative occupazionali credibili”.
Stamattina circa un centinaio di operai ex Fiat, oggi Blutec, secondo quanto riferiscono i sindacati, ha preso parte al sit in organizzato davanti ai cancelli della fabbrica a Termini Imerese (Pa) per chiedere risposte sul loro futuro occupazionale.
“La situazione di crisi finanziaria e di mancata attuazione del piano industriale e occupazionale della società rischia di far saltare tutto. Per scongiurare lo scoppio di una vera e propria bomba sociale in provincia di Palermo, martedì prossimo l’azienda deve garantire un piano di restituzione dell’anticipo dei finanziamenti ricevuti e una garanzia. La richiesta è arrivata da Cda di Invitalia anche a seguito del revoca del contratto di sviluppo” dicono il segretario nazionale della Fiom Michele De Palma e il segretario della Fiom Sicilia Roberto Mastrosimone.
“Si tratta di un presupposto ‘necessario’ – spiega la Fiom – affinché Blutec possa presentare un nuova richiesta di finanziamento. Senza il rispetto degli impegni assunti dalla società – avvertono De Palma e Mastrosimone – nell’incontro di oggi, verrebbero meno i presupposti per la reindustrializzazione del sito e la rioccupazione di tutti i lavoratori coinvolti”. Per la Fiom “è indispensabile che gli accordi sottoscritti il 22 dicembre del 2014 siano rispettati da tutti”. “C’è la consapevolezza – aggiungono – che il rilancio del sito industriale sia possibile attraverso una valorizzazione dell’innovazione introdotta dalla commessa di FCA sul Doblò elettrico. La produzione del Doblò da sola non garantisce il rientro al lavoro dei 700 ex dipendenti Fiat e non crea le condizioni utili per il reimpiego dei 300 lavoratori dell’indotto”. Domani le ex tute blu di Blutec torneranno a riunirsi in assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Termini
Imerese per decidere le iniziative da mettere in campo.

“Siamo seriamente preoccupati come Fim Cisl dell’evoluzione di questo difficile processo di reindustrializzazione, in cui l’obiettivo principale è la salvaguardia occupazionale degli oltre 700 lavoratori” dice il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, dopo l’incontro sulla vertenza Blutec di Termini Imerese, con il Cda di Invitalia che ha deciso di revocare il contratto di sviluppo e la conseguente restituzione delle somme date in anticipo che ammontano a circa 20 milioni di euro. “Al tavolo ministeriale è stata data la disponibilità da parte di Blutec a provvedere entro martedì prossimo alla restituzione di un primo acconto (nell’ambito di un piano di rateizzazione) e alla presentazione di un nuovo contratto di sviluppo – aggiunge Uliano – È necessario a questo punto per verificare la credibilità degli impegni che sono stati presi al tavolo aspettare quella data per capire se ci sono le condizioni necessarie, sul piano finanziario, al completamento del piano industriale. Per verificare la tenuta degli impegni presi al tavolo ministeriale è previsto un nuovo incontro per il 31 maggio”.

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Giovanni Megna