Il potere del degrado, il libro di Seby Costanzo rispolvera l’io sociale

Quarta pubblicazione dell’imprenditore catanese Seby Costanzo, ormai avvezzo alla scrittura, circa un tema della letteratura sociologica e politologica sul quale egli si esprime come osservatore acuto e attore economico del territorio siciliano.

Riflessioni e argomentazioni sull’uso che del potere si dovrebbe fare e che di fatto oggi si fa. L’esercizio dell’autorità viene visto nei prerequisiti e nelle finalità naturali  dopo aver passato in rassegna le principali teorie che se ne occupano, quindi  messo a confronto con l’attuale connotazione, sentita per lo più come corrotta e distorta.

Da qui, la formulazione di un quesito: il nodo centrale della difficile situazione socio-economica attuale è riconducibile a un generalizzato e vizioso circuito di degrado artatamente creato da chi, del potere, detiene le chiavi?

Posta dall’autore con urgenza e serietà, la questione viene correlata al concetto di cultura e di senso civico, di verità e di eticità del vivere sociale.

È su questi ultimi aspetti che Maurizio Caserta, Professore Ordinario di Economia Politica presso l’Università  di Catania, nonché Presidente dell’Associazione Mediterraneo, Sicilia, Europa, è intervenuto giovedì 14 dicembre come relatore alla presentazione de “Il Potere del degrado” (Algra Editore) curandone anche la prefazione.

«Questo libro – scrive M. Caserta – finisce con una proposta di revisione costituzionale. L’articolo 140 della Costituzione Italiana, un articolo che ancora non esiste, dovrebbe prevedere per ogni cittadino un diritto e un dovere alla verità. Sembra che questa proposta di revisione costituzionale Seby Costanzo voglia proprio gridarla. C’è in quel grido l’amore per ciò che è bello e buono. C’è la consapevolezza di una natura umana bella e buona, ma anche la consapevolezza che qualcosa può andare storto. La verità è questa: è possibile costruire una società bella e buona, ma nascondere questa verità può produrre risultati mostruosi. È mostruoso ritenere che sia l’istinto predatorio di ciascuno di noi a guidare le sorti del mondo; è mostruoso lavorare per persuadere gli altri che non vi sia un’alternativa; è mostruoso che il degrado abbia il potere di diffondersi».

Le soluzioni per combattere il regresso, da quanto aggiunge il Prof Caserta nel suo intervento, esistono, nessuno stallo quindi da parte della teorizzazione economica. Bisogna solo arrivare a comprendere che la strategia cooperativa è preferibile a quella predatoria che alla fine danneggia tutti, senza arrivarci troppo tardi. Insomma, se il punto debole è l’inefficienza nell’applicare il pensiero economico, ci sono motivi di fiducia, convenendo quindi con l’autore del libro. Autore che nel prendere la parola in chiusura dell’incontro ha dato ragguagli, oltre che sulla sua visione della leadership e della governance, sul motivo ispiratore dello scritto, nato come espressione di «un dovere di dire», una testimonianza d’impegno ad oltranza da lasciare agli affetti più cari.

Non da ultimo, il libro parla dell’importanza dei luoghi, e dell’interdipendenza  tra rigenerazione territoriale e rigenerazione culturale.

 

Classificabile come un pamphlet dove pensiero, cuore e propositività si intrecciano in una sorta di lungo monologo dall’esposizione agilmente scorrevole, “Il potere del degrado” ha la sua dose di provocazione nel rivendicare il diritto alla verità per quella società contemporanea che da un canto è denigrata ma dall’altro pungolata ad attivarsi in un protagonismo salvifico.
La presentazione del libro si è svolta presso il SAL – Spazio avanzamento Lavori di Catania, condotta dalla giornalista Lucia Russo, con letture dell’attrice Tiziana Giletto.

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