Immobili commerciali, uno su quattro è per la ristorazione. Queste le tendenze

Il mercato immobiliare risente anche di mode e di tendenze. Soprattutto per quel che riguarda il settore della ristorazione. Un rapporto che è indagato da uno studio di Tecnocasa che dimostra come, in prima istanza, una domanda su quattro nella ricerca di spazi commerciali è destinata alla ristorazione.

Un fenomeno che interessa i centri storici delle città turistiche (basta pensare a quello che sta accadendo a Palermo con la pedonalizzazione dell’asse di via Maqueda e di alcune zone dei quattro mandamenti). Molto spesso chi cerca questo tipo di immobili vuole zone di “tendenza” o di “movida” per destinare attività di tipo più “facile”, mentre per quel che riguarda altro tipo di ristorazione più impegnata o comunque stellata o segnalata dalle guide la ricerca si concentra su zone con un appeal diverso capaci di rientrare “nell’esperienza sensoriale” di chi vuole frequentare un certo tipo di locale.

Lo studio di Tecnocasa è condotto su Milano, ma permette comunque di notare certe tendenze che riguardano tutte le città italiane. In Sicilia sono 29 i ristoranti segnalati dalla Associazione delle soste di Ulisse, un numero che include anche i ristoranti stellati Michelin.

“Il legame tra cibo e mercato immobiliare, negli ultimi anni, si è rafforzato”, afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, “come dimostra la domanda di spazi commerciali destinati alla ristorazione: Il 24% di chi cerca in affitto attraverso la rete del Gruppo Tecnocasa vuole avviare un’attività di somministrazione e ristorazione. Milano non è sfuggita a questa ondata. Negli ultimi anni, la crescente attrattività turistica della città post Expo e le grandi trasformazioni urbanistiche che l’hanno interessata, hanno fatto da traino al settore della ristorazione determinando un vero e proprio boom gastronomico. Sono aumentati i ristoranti multietnici, sono arrivati nuovi format e numerosi chef d’eccellenza hanno aperto ristoranti, molti dei quali stellati”.

“In generale, a livello nazionale, abbiamo notato che chi apre un ristorante mira al posizionamento di passaggio soprattutto nella fase di start up e se si tratta di ristorazione veloce o di asporto. Quest’ultima mira a spazi ridotti e in vie di alto passaggio, meglio ancora se turistiche o “della movida”. Chi intende aprire un ristorante con un certo numero di coperti, necessitando di spazi più ampi, talvolta opta per location più periferiche e con discreto passaggio. Questo vale in particolare per quei locali che possono già vantare uno zoccolo duro di clientela che resterà affezionata a prescindere dalla posizione. In questi ultimi anni tanti si sono spostati anche per abbattere i costi di locazione. I ristoranti stellati sono frequentati da avventori che non solo vogliono mangiare bene ma desiderano vivere una vera e propria esperienza culinaria sensoriale. E’ un tipo di cliente che, destinando alla soddisfazione del palato budget superiori alla media, decide di andare in quel ristorante e non in un altro. Tornando ad analizzare il mercato specifico di Milano non possiamo dimenticare i cambiamenti urbanistici che ha vissuto la città e non a caso, alcuni ristoranti anche stellati, hanno volutamente scelto di insediarsi in zone di tendenza o frutto di recuperi urbanistici perché la location in qualche modo rientrava nella loro idea di “esperienza” da far vivere al cliente”.

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Antonio Giordano