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L’Esa punta sui fondi Ue per il rilancio. Calanna: “Basta con gli attacchi”

Palermo – Punta sui Fondi Ue la nuova missione dell’Esa, l”Ente di sviluppo agricolo di cui è commissario Francesco Calanna il cui obiettivo è quello di rendere l’Ente più vicino a chi si occupa quotidianamente di agricoltura. Il tutto riassunto nel piano industriale che è stato esitato alla fine del 2016 e che contiene le linee guida di un ente che dà lavoro a oltre 430 persone e che è candidato, una volta che l’Ars avrà approvato la riforma, a cambiare pelle definitivamente.


Il risultato concreto e tangibile di questa trasformazione lo si ritrova nell’elenco dei progetti per le strade rurali che i tecnici dell’Esa hanno contribuito a redigere grazie alla convenzione firmata con gli Enti locali. Insomma un compito di assistenza tecnica che il direttore dell’Ente Fabio Marino (e non solo lui per la verità) indica come primo segnale del mutamento in atto e che ha anche un risultato concreto: l’utilizzo di risorse provenienti dall’Unione europea per un servizio di indubbia utilità per i Comuni. Quella delle risorse non è certo questione secondaria in questa nuova strategia dell’Esa.

Sul punto il Piano industriale è abbastanza chiaro: “Per il funzionamento istituzionale e per la cosiddetta campagna di meccanizzazione agricola, la Regione siciliana trasferisce all’Ente nel complesso poco meno di venti milioni ad oggi manifestatamente insufficienti per coprire il solo costo del personale e il completamento delle giornate lavorative nell’ambito della campagna di meccanizzazione. Criticità, queste, più volte evidenziate ai competenti organi decisionali. In tale contesto modeste, ma emblematiche, azioni di contenimento dei costi hanno consentito al management dell’Ente di ottenere risparmi di spesa pari a circa mezzo milione di euro”.

Un cambio di strategia necessario che Calanna spiega così: “In passato – dice il commissario dell’Ente – facevamo interventi con fondi nostri e dunque regionali. Ora invece proviamo a utilizzare i fondi europei. E questo avverrà anche nella meccanizzazione agricola: in questo caso stiamo realizzando una serie di convenzioni per poter utilizzare i fondi Ue. Un altro fronte in cui saremo impegnati, secondo questi criteri, è il grande patrimonio edilizio, i borghi rurali perché pensiamo che l’agricoltura debba essere affiancata al turismo”.
Alla luce di queste premesse Calanna risponde a chi, tra i deputati dell’Assemblea regionale, ha nei giorni scorsi attaccato l”Ente di sviluppo agricolo: “L’Ente – dice Calanna – ha ricevuto un attacco inusitato da parte di deputati regionali. Vorrei dire una volta per tutte: l’Ente è nella stessa difficoltà finanziaria di tutti gli enti regionali. Abbiamo però i conti in ordine e soprattutto non ci sono i mega stipendi di cui si parla: il direttore generale guadagna 100mila euro lordi all’anno. Io dico che questo attacco deve finalmente cessare: questa nostra volontà e voglia di tornare a essere utili non può essere mortificata così”.

Un tema, quello degli attacchi, ripreso anche da Antonello Cracolici, assessore regionale allo Sviluppo agricolo da cui l’Esa dipende: “I deputati fanno il loro lavoro – dice Cracolici – è evidente che un’Esa che si mette in moto dà fastidio. Non ve la dovete prendere con i deputati. Il tema è che queste cose nascono all’interno: c’è qualcuno che vive con fastidio questo nuovo modello perché forse per qualcuno si stava meglio prima. Un nuovo modello che suscita gelosia e cattiveria. Mettete nel conto gli attacchi, anche scomposti (lettere anonime e così via): fa parte della miserabilità di una certa Sicilia”.

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Giovanni Megna