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Mafia, Tecnis: Tribunale dissequestra società e beni

Il Tribunale di prevenzione di Catania, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto la restituzione della Tecnis Spa e dei beni della società ai proprietari, gli imprenditori Mimmo Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice. I giudici hanno disposto che per i prossimi tre anni tutte le operazioni eseguite superiori a un valore di 250mila euro siano segnalate alla Questura e alla Polizia tributaria della guardia di finanza. La richiesta era stata avanzata dai Pm Antonino Fanara e Agata Santonocito, tenuto conto che l’amministrazione giudiziaria delle società ha legalizzato i beni, perché ad essere pericolosi non sarebbero stati gli imprenditori, ma le aziende, particolarmente appetibili alla mafia, che erano state sequestrate nel febbraio 2016 da carabinieri del Ros nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catania. Per i Pm è “venuta meno la pericolosità del bene” che ora “è stato legalizzato” grazie al lavoro dell’amministrazione giudiziaria e della Procura di Catania
“Siamo soddisfatti del dissequestro della Tecnis predisposto oggi dal Tribunale, con relativa restituzione dell’azienda ai proprietari. È stato un anno tribolato per i lavoratori, che però, grazie ad una acuta amministrazione giudiziaria ed alla costante attenzione del sindacato, non hanno mai smesso di lavorare. Un’amministrazione che ha messo in sicurezza un’azienda che rappresenta molto per il territorio e per centinaia di famiglie”.
Lo dichiara il segretario generale della Fillea Cgil di Catania, Giovanni Pistorio. “Oggi l’azienda conta su un portafoglio ordini di 1 miliardo e 300 milioni, i crediti delle banche sono sceso da 90 a 28 milioni di euro, quelli ai fornitori, da 80 a 16 milioni di euro. In più, la Tecnis deve ancora incassare liquidità dalla Pubblica amministrazione per 40 milioni di euro”.

La Fillea Cgil di Catania ringrazia dunque Saverio Ruperto, amministratore giudiziario, l’avvocato Giacomo Giustolisi, che hanno adempiuto al proprio dovere senza incidere negativamente sui livelli occupazionali e senza aver fermato i lavori in corso.

“Ora il colosso catanese delle costruzioni Tecnis spa e le 24 società controllate dalla stessa Tecnis spa, da Artemis spa e da Cogip Holding srl, possono operare nuovamente su tutto il territorio senza limiti di sorta. Alla proprietà auguriamo una nuova stagione imprenditoriale all’insegna della libertà dalle pressioni mafiose. Il sindacato continuerà a vigilare affinché in questa fase soprattutto affinché anche gli enti appaltanti facciano la loro parte consentendo in tempi rapidi e senza tergiversare la messa in pagamento dei 40 milioni  di euro”.

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Giovanni Megna