Ambiente

Palermo, bocciata la stazione dell’anello ferroviario in Piazza Politeama

Il progetto che prevede la costruzione di una fermata dell’anello ferroviario in Piazza Politeama a Palermo è mortificante dal punto di vista architettonico, urbanistico e ambientale che prefigura grande pregiudizio alla configurazione della Piazza, fatta di stratificazioni pregevoli dal punto di vista compositivo-progettuale, e che non propone soluzioni alternative di qualità. Un progetto che fa temere danni ai suoi monumenti (il teatro Politeama, il chiosco Basile, la statua di Carlo Cottone, il Palchetto della Musica di Valenti, ecc.) e pregiudica le sue pregiate e insostituibili alberature (Ficus, palme Sabal, ecc). E’ un passaggio di una lettera inviata all’amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando da 125 architetti, 50 allievi architetti, 15 associazioni, 100 docenti, professionisti e studiosi e semplici cittadini.

Le richieste di professionisti e cittadini

Quattro le richieste avanzate nella lettera: una pausa di riflessione sul cantiere della Stazione Politeama (concentrando risorse umane, di mezzi ed economiche sui cantieri già aperti); un incontro pubblico con la Municipalità per ascoltare istanze e proposte provenienti dalle Organizzazioni e dalle Associazioni civiche, dei professionisti e delle personalità competenti, e delle Istituzioni quali gli Ordini professionali e l’Università di Palermo, e altre ancora, che invitiamo tutte a pronunciarsi sulla questione; la costituzione di un tavolo tecnico condiviso con la cittadinanza (Istituzioni, professionalità, organizzazioni civiche, ecc) per la definizione di un osservatorio permanente dei progetti e dei lavori dell’Anello Ferroviario (opere cantierate, da cantierare e da progettare); la programmazione di un concorso internazionale di progettazione per la definizione del progetto delle Stazioni dell’Anello Ferroviario e dello spazio pubblico della piazza Castelnuovo.

Le critiche al progetto

Per i firmatari della lettera, “la stazione sotterranea è situata in un punto del tutto casuale rispetto al disegno della Piazza Castelnuovo (senza alcuna considerazione del disegno dello spazio pubblico della Piazza Castelnuovo); il progetto prevede lo sventramento della Piazza secondo un perimetro dettato dall’infrastruttura nel sottosuolo, con gravi conseguenze del suo futuro assetto; successivamente sarà rappezzata, provando a riconfigurare il disegno precedente (spazio pubblico, marciapiedi, aiuole, ficus, palme, ecc.); nella nuova Piazza Castelnuovo rappezzata saranno collocate le rampe di accesso alla Stazione nel sottosuolo, oggi disposte casualmente rispetto all’attuale disegno della Piazza e prive di un progetto architettonico adeguato al contesto patrimoniale, storico e paesaggistico esistente; gli spazi sotterranei della Stazione sono stati disegnati a partire dal piano del ferro con una semplice sequenza di ambienti tecnici, senza un vero progetto di accesso che si confronti con lo spazio pubblico e con l’edificio monumentale del Teatro Politeama. Si tratta infatti di spazi sotterranei completamente privi di qualità architettonica che necessitano di un adeguato intervento di architetti e artisti (così come è avvenuto, per esempio, per le stazioni della Metropolitana di Napoli): di fatto, quella che sarà la più rappresentativa Stazione dell’Anello Ferroviario di Palermo, anche per la presenza di grandi flussi di viaggiatori, è oggi mortificata da un progetto prettamente tecnico strutturale”.

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