Palermo, ecco i debiti di Zamparini con la Popolare di Vicenza

Il debito più grosso della Banca Popolare di Vicenza, 57,8 milioni di euro, è della Monte Mare Grado Srl, società che fa capo a Maurizio Zamparini, imprenditore attivo soprattutto nel campo immobiliare e noto per essere il presidente del Palermo calcio. Il prestito concesso per il progetto immobiliare «Vivere in Laguna» previsto nell’ex Valle Cavarera di Grado e mai andato in porto non è tornato indietro. Il Comune nel 2013 ha bloccato la variante per la realizzazione del villaggio turistico-termale-residenziale e per la Monte Mare Grado è sfumato un affare da 800 milioni di euro.

Ma ci sono altri 29 nomi di debitori insolventi nella lista annunciata ieri dal Tg La7 delle ore 20, che portano a un ammanco totale di 589 milioni di euro per la banca un tempo presieduta da Gianni Zonin e guidata dal direttore generale Samuele Sorato. La seconda azienda debitrice è la Sevim srl, con 30,3 milioni, mentre poco dopo con 28,3 milioni c’è la Pire (Partecipazioni investimenti real estate) che fa capo ad Alberto Matta, finanziere italiano per anni di base a Londra e ora a Lussemburgo dove è amministratore delegato della Optimum asset management. Nel 2013 anche l’ex candidato sindaco di Roma Alfio Marchini si era messo in affari con Optimum, su cui due anni dopo hanno acceso un faro Consob e Banca d’Italia e Bce. Matta con Optimum e Marchini erano soci di Methorios, una piccola holding romana quotata in Borsa (listino Aim).

La ex compagnia statale Tirrenia di Navigazione spa, poi confluita nel gruppo di Vincenzo Onorato, risulta insolvente per 16 milioni, mentre la Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone ha un debito di 17,3 milioni. La stessa immobiliare potrebbe essere insolvente per altri 50 milioni con Veneto Banca e di altri 97 con Banca Etruria. Poi ci sono prestiti dati in virtù di relazioni amicali. Come i 19 milioni concessi all’Hotel Dolomiti di Cortina, e gli 11,5 milioni per gli Istituti scolastici Cardinal Baronio di Vicenza. La banca, contattata in merito, non ha commentato.

In base agli ultimi dati ufficiali disponibili, che risalgono alla prima semestrale del 2016 (che si è chiusa con una perdita di 795 milioni di euro), le sofferenze nette di Bpvi ammontano a 1,9 miliardi di euro. A risolvere il problema dei non performing loans di Pop Vicenza, come quelli di Veneto Banca — entrambe salvate l’anno scorso dal fondo Atlante con 2,5 miliardi di euro e che a gennaio ha versato 930 altri milioni in acconto futuro aumento di capitale — dovrebbe essere il fondo Atlante 2 che ha in cassa ancora 1,75 miliardi di euro proprio per questo obiettivo.

articolo di Fausta Chiesa tratto da Corriere.it

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