Palermo, mobilità: i professionisti (gli ingegneri) bocciano il tram in via Libertà

Dal tema delle periferie e del collegamento con il centro alle varie soluzioni per il trasporto di massa nelle arterie principali di via Roma, via  Libertà e via Notarbartolo. Dalla riqualificazione delle zone limitrofe alle stazioni di metropolitana, tram e bus ai tempi per il completamento dell’anello ferroviario e del collegamento con l’aeroporto. Sono i temi al centro del dibattito “Mobilità sostenibile a Palermo”, organizzato dagli ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Palermo in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria civile ambientale aerospaziale e dei materiali e il dipartimento di Architettura dell’Università. “Per la prima volta il mondo delle professioni e dell’università si è confrontato sul tema della mobilità urbana mettendo sul tavolo studi, dati e progetti”, dicono Francesco Miceli e Giovanni Margiotta, rispettivamente presidente dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli Ingegneri. I tempi per la definizione delle strategie da perseguire sono stringenti. E stringente è l’esigenza “di collegare le periferie dove vivono circa 600 mila persone con il centro e con i suoi servizi”, ha detto Miceli. “Rivedere la mobilità – ha aggiunto – significa innescare anche processi di rigenerazione ambientale recuperando spazi abbandonati o degradati e migliorando la vivibilità complessiva di Palermo. Temi che sono già oggetto di studi e proposte”.

Gli architetti: “La priorità è collegare le periferie al centro”

Ma a che punto sono i lavori per le grandi opere? “Entro il 2017 sarà ripristinato il collegamento con l’aeroporto”, ha assicurato Filippo Palazzo di Rfi.  Al centro del dibattito anche i progetti per la metropolitana leggera (attualmente non finanziata) e per l’ampliamento del sistema tranviario (198 milioni all’interno del Patto per Palermo) per cui il Comune ha annunciato il via al concorso di progettazione. “Sarà un concorso in due fasi e la prima servirà a definire anche i tracciati del tram secondo un iter partecipato”, ha detto intervenendo il capo dell’ufficio tecnico  Mario Li Castri. Ed è proprio il tram, uno dei temi più dibattuti.

“Il tram – ha detto Margiotta – non può stare dappertutto. Le soluzioni illustrate dagli esperti mostrano con chiarezza che la chiave per un servizio di trasporto pubblico più efficiente e sostenibile lungo la via Libertà è rappresentata dai bus elettrici o dagli altri mezzi a zero emissioni di moderna concezione, superiori sia per capacità di trasporto che per flessibilità ed economicità. Il tram, che ha costi di realizzazione ed esercizio più alti di circa il sessanta per cento, se realizzato senza barriere viaggerebbe più lento dei bus elettrici e anche dei bus attualmente in servizio, per cui non porterebbe alcun miglioramento sul piano della mobilità. Si calcola che senza barriere i 14 km orari originariamente previsti si dimezzerebbero, mentre i bus tengono una velocità commerciale media di 12 chilometri orari. D’altro canto la realizzazione con barriere spezzerebbe in due la città con grave nocumento alla mobilità pedonale e grandi costi sociali, paesaggistici e ambientali. Il tram in via Libertà sarebbe la rinuncia definitiva al sogno di farne un giardino lineare attrezzato con spazi pedonali e ciclabili”.

“Bisogna promuovere l’integrazione non la separazione – ha detto l’architetto Giuseppe Gangemi – Il tram del futuro non può tagliare il tessuto urbano impedendo l’attraversamento”. Di contro, ha sottolineato l’ingegnere Ferdinando Corriere “gli spazi di frenata necessari a un tram imporrebbero velocità basse in mancanza di una separazione con barriere”. Il professore Renzo Lecardane ha illustrato uno studio con alcune soluzioni architettoniche ideate per le fermate dell’anello ferroviario di Politeama, Porto e Libertà pensati anche come “nuovi spazi contemporanei di socializzazione”. Illustrato anche uno studio sulla riqualificazione della Circonvallazione di Palermo realizzato Zeila Tesoriere.

Sono intervenuti anche Mario Pagliaro del Cnr che ha parlato della nuova mobilità elettrica, il presidente dell’autorità portuale Vincenzo Cannatella sul collegamento del porto con la città, il professore Marco Migliore sul trasporto pubblico integrato e l’ingegnere Gianfranco Rossi, direttore generale dell’Amat che ha fornito alcuni dati sulle linee tram già operative: 900 km percorsi dal giorno dell’inaugurazione e 1 milione e mezzo di biglietti obliterati.

Saluti iniziali da parte di Maurizio Carta (presidente scuola Politecnica), del vicesindaco Emilio Arcuri e  di Goffredo La Loggia (direttore del dipartimento di Ingegneria civile).

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