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Sicilia, all’Ars in discussione il codice etico per i deputati: 250 emendamenti

Sono 250 gli emendamenti presentati all’Assemblea regionale siciliana al disegno di legge sull’istituzione del codice etico per le cariche pubbliche e gli amministratori, approvato all’unanimita’ dalla Commissione regionale antimafia oltre un anno fa, e approdato oggi all’esame dell’Assemblea che ha avviato la discussione generale.

Il ddl in 36 articoli per la prima volta introduce sanzioni per chi non rispetta le norme. L’Ars ha gia’ applicato in passato altri codici etici, ma si trattava di regolamenti emanati dalla giunta regionale. Oggi si esamina il primo disegno di legge che prevede dure sanzioni. Nel dettaglio, viene stabilito che i deputati rinviati a giudizio per reati di particolare gravita’ saranno ineleggibili alle cariche di componente dell’Ufficio di Presidenza dell’Ars, del Collegio dei questori e degli uffici di Presidenza delle Commissioni legislative e speciali. Se il rinvio a giudizio colpisce un deputato che gia’ ricopre una di queste cariche, questi decade con effetto immediato. Giro di vite anche sui cambi di casacca: nell’ipotesi di passaggio del deputato regionale ad un gruppo parlamentare diverso da quello di origine e’ revocata l’erogazione del contributo al gruppo parlamentare di successiva iscrizione. L’amministratore o il deputato non potra’ accettare alcun sostegno finanziario o qualsiasi altra utilita’ direttamente o indirettamente collegata alla propria attivita’ politica e amministrativa.

E il percorso si dimostra subito in salita. Primo stop in Aula, infatti, nel pomeriggio per il codice etico. Il disegno di legge e’ stato rinviato all’esame congiunto delle commissioni antimafia e affari istituzionali per verificarne la compatibilita’ con la normativa in vigore. Al ddl erano stati presentati 250 emendamenti, diversi soppressivi. Questi ultimi, con il rinvio in commissione, sono stati ritirati. Il codice etico tornera’ in Aula il prossimo martedi’.

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