Terremoto, #Cataniasicura: modello presto sul tavolo della commissione Ambiente

Continua il percorso di #CataniaSicura, l’iniziativa portata avanti dall’Associazione dei costruttori edili del capoluogo etneo per elaborare un modello virtuoso di prevenzione, con l’obiettivo di fronteggiare l’allarme “terremoto”, oggi sempre più pressante. Dopo l’assessore regionale Giovanni Pistorio, ieri pomeriggio (lunedì 19 dicembre) al tavolo operativo con tutti gli attori della filiera, si è seduto anche Giuseppe Castiglione, che ha raccolto le considerazioni e le riflessioni del mondo delle professioni e di quello scientifico, per farsi portavoce e trasferire al Governo le istanze avanzate.

«L’obiettivo – ha spiegato il presidente Ance Giuseppe Piana, che ha moderato i lavori alla presenza del vicepresidente Marcello La Rosa – è quello di elaborare un processo virtuoso di riqualificazione urbana in vista dell’importante convegno dell’11 gennaio, data in cui nell’aula magna del Dipartimento di Agraria presenteremo i risultati della ricerca “Adeguamento sismico degli edifici in calcestruzzo”, finanziata dall’Ance e condotta dall’Università di Catania e dall’Imperial College di Londra. La sinergia nata tra tutti i portatori di interesse presenti, sta offrendo interessanti spunti e reali soluzioni, che però hanno bisogno del sostegno della politica per essere messi in atto in tempi ragionevoli. #CataniaSicura rappresenta ormai una vera e propria corrente di pensiero che mira a sensibilizzare la cittadinanza, diffondendo una nuova cultura della sicurezza che erediteranno i nostri figli e i nostri nipoti».
Una logica “orizzontale” che vede i contributi di tecnici qualificati ed esperti in materia: Paolo La Greca e Ivo Caliò del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania e Benedetto Matarazzo ordinario di Modelli matematici per il mercato di capitali; i presidenti delle categorie professionali Santi Cascone (Ingegneri), Giuseppe Scannella (Architetti) e Paolo Nicolosi (Geometri), il direttore del Dipartimento Protezione civile di Catania Giovanni Spampinato, il broker assicurativo Diomede Tortora e l’avv. Francesco Faro. Presente anche l’Amministrazione comunale con l’assessore Salvo Di Salvo, che ha partecipato a tutte le riunioni con il dirigente Biagio Bisignani della Direzione Urbanistica, in sinergia con le categorie coinvolte e in un’ottica di apertura, condivisione e collaborazione.
«Un plauso va all’Ance per aver costituito un tavolo qualificato che rappresenta un valore aggiunto anche per i lavori condotti in questa direzione dal Governo – ha sottolineato Castiglione – dopo l’onda emotiva vissuta a seguito dei terremoti che hanno colpito il Centro Italia, occorre fare un passo avanti e delineare strumenti di carattere legislativo utili a rigenerare il territorio. Abbiamo visto che all’interno del decreto Terremoto 189/2016 poi convertito in legge, ci sono sicuramente meccanismi premiali molto interessanti con benefici di carattere fiscale; così come nel disegno di legge sul “Consumo del suolo”, nell’art. 4 si parla di disposizioni per incentivare strategie di rigenerazione anche promuovendo strumenti di perequazione, compensazione e incentivazione urbanistica, che non determinano ulteriori interventi di edificazione. Oggi dobbiamo andare oltre e mettere in piedi una strategia di prevenzione: non dimentichiamo che fino al 1981, anno del terremoto dell’Irpinia, non c’era nessuna sensibilità in merito, e soprattutto non c’erano strumenti per poter mettere in sicurezza i nostri edifici. È necessario superare l’emergenza con un piano straordinario di riutilizzo sostenibile per il nostro suolo, che ci metta tutti in condizione di affrontare con attenzione e puntualità il problema».
È con questo obiettivo che il documento che verrà stilato nelle prossime settimane dal laboratorio di idee #CataniaSicura verrà portato all’attenzione dei presidenti della Commissione Ambiente della Camera e del Senato, rispettivamente Ermete Realacci e Giuseppe Marinello, «per consentire alla nostra città, attualmente tra i territori più a rischio – ha concluso Piana – di diventare parte integrante di quel processo di riconversione che tutti noi cittadini auspichiamo».

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