Agricoltura

Verso la Certificazione DOP per la Nocciola dell’Etna

La Sicilia, terra di eccellenze enogastronomiche, si appresta a valorizzare una delle sue risorse più preziose: la Nocciola dell’Etna. In un convegno tenutosi il 17 febbraio al Museo d’Arte Contemporanea dell’Etna a Sant’Alfio, è stato proposto un ambizioso progetto che mira alla certificazione europea DOP (Denominazione di Origine Protetta) per questa pregiata nocciola, segnando un passo importante per l’agricoltura e il turismo agroalimentare della regione.

Luca Sammartino, assessore all’Agricoltura, allo Sviluppo Rurale e alla Pesca Mediterranea, ha sottolineato l’importanza di una strategia integrata che non solo miri alla certificazione di qualità ma anche allo sviluppo di un percorso turistico che valorizzi l’intero triangolo Etna, Nebrodi e Madonie. L’idea è quella di sfruttare la notorietà e il richiamo del brand Etna per promuovere non solo le nocciola ma anche la biodiversità e la cultura culinaria della Sicilia orientale.

Il convegno ha visto la partecipazione attiva di amministratori locali, produttori, associazioni di tutela, accademici e rappresentanti di enti di ricerca, tutti concordi sulla necessità di formare un Comitato Promotore per la Dop Nocciola dell’Etna. Questo comitato avrà il compito di avviare le pratiche burocratiche e tecniche per ottenere la certificazione DOP, un riconoscimento che garantirà l’autenticità e la qualità del prodotto sui mercati nazionali e internazionali.

La “Sicilia in Guscio”, organizzazione che raggruppa produttori di Catania e Messina, svolgerà un ruolo chiave in questo processo, lavorando per superare l’individualismo e promuovere la collaborazione tra i vari attori del settore. Il senatore Salvo Pogliese ha evidenziato l’importanza di affrontare uniti le sfide del mercato globale, sottolineando come la cooperazione e una strategia comune siano essenziali per competere a livello internazionale.

La valorizzazione della Nocciola dell’Etna attraverso la certificazione DOP è vista come un’opportunità non solo per il settore agroalimentare ma anche per il turismo, con la creazione di percorsi enogastronomici che attirino visitatori interessati a scoprire le tradizioni culinarie e i paesaggi unici della Sicilia. L’assessore Sammartino ha parlato di integrare l’agroalimentare con il turismo, creando un polo di attrazione basato sulla qualità dei prodotti e sull’autenticità delle esperienze offerte.

Il convegno ha anche messo in luce le sfide tecniche e burocratiche da superare, come l’ottimizzazione della gestione dei noccioleti, la ricerca genetica per identificare le migliori varietà e l’importanza di una filiera corta che valorizzi il lavoro dei produttori locali. L’Università di Catania, attraverso le parole della professoressa Elisabetta Nicolosi, ha ribadito l’importanza della ricerca e dell’innovazione per rinnovare la filiera agricola e garantire la sostenibilità di questa coltura in un contesto di cambiamento climatico.

La strada verso la certificazione DOP per la Nocciola dell’Etna è segnata da entusiasmo e collaborazione. L’obiettivo è chiaro: valorizzare un prodotto di eccellenza, rafforzare l’identità agricola e turistica della Sicilia e aprire nuovi mercati, garantendo al contempo la tutela e la promozione delle risorse locali. Questo progetto rappresenta un modello di sviluppo sostenibile che potrebbe ispirare altre iniziative in tutta la regione, dimostrando ancora una volta la ricchezza e la diversità del patrimonio agroalimentare siciliano.

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