Economia Sicilia

Via libera al nuovo Cda dell’Irvo, l’istituto regionale del Vino e dell’Olio

Si insedierà ufficialmente nei prossimi giorni il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Irvo, l’Istituto regionale del vino e dell’olio della Regione siciliana. A maggio presidente era stato scelto Sebastiano Di Bella. e ora la delibera di giunta del 23 luglio ha ricomposto anche il Consiglio di amministrazione che sarà composto da Giuseppe Aleo, in rappresentanza delle organizzazioni professionali dell’agricoltura, il cui nominativo è stato comunicato da Copagri Confederazione Produttori Agricoli Sicilia.  Assieme a lui ci sarà anche Leonardo Taschetta, presidente della Cantina Colomba Bianca, una delle più grandi cooperative vitivinicole siciliane, in rappresentanza delle organizzazioni professionali del movimento cooperativo, il cui nominativo è stato comunicato da Associazione Generale Cooperative Italiane. Il nuovo presidente, palermitano, 67 anni, produttore di vino ed ex segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana mette fine a un lungo periodo di commissariamento dell’ente regionale che si occupa di vino e olio, ultimamente soprattutto nell’ambito della certificazione dei prodotti a denominazione. Aleo, presidente di Coopagri Trapani, è impegnato nel settore olivicolo e soprattutto vitivinicolo. A lui si devono il riconoscimento della Doc Erice e Salaparuta. Taschetta, invece, è presidente della Colomba Bianca una delle più grandi cooperative vitivinicole siciliane. L’azienda oggi conta, infatti, circa 2.480 soci e si estende lungo 7.500 ettari di vigneti tra le province di Trapani, Palermo, Agrigento, Caltanissetta e Ragusa, con 5 cantine distribuite su tutto il territorio.

L’istituto è stato commissariato dal 2018. Dal febbraio 2019 è stato guidato dal commissario straordinario Alessia Davì, funzionario della Regione, il cui incarico è scaduto a fine luglio. Il nuovo cda troverà un istituto con un direttore, Alberto Pulizzi, in sella dallo scorso novembre. Ed ancora 58 dipendenti di cui 18 dirigenti, due sedi distaccate a Marsala in provincia di Trapani e a Rodi Milici, nel messinese, quest’ultima di prossimo avvio. E poi anche un bilancio 2020 che beneficerà di due milioni circa da spendere in promozione. Ed ancora un’attività di certificazione attraverso la quale nel 2019 ha fatturato circa due milioni, la gran parte grazie ai vini Doc Sicilia (il numero di bottiglie è in grande crescita). E proprio il prossimo anno il consorzio Doc Sicilia dovrà decidere se fare certificare i propri vini ancora per un triennio dall’Irvo.

Published by
Mirko Sapienza