Vino, ecco il fatturato 2018 delle cantine siciliane

Un incremento complessivo del fatturato dell’11,67% delle 23 più grandi cantine siciliane, a testimonianza di una crescita robusta nei mercati nazionali ed internazionali delle aziende dell’isola. E’ il dato che emerge dal rapporto curato da Sebastiano Torcivia, ordinario di Economia aziendale nell’università degli Studi di Palermo e coordinatore del Master Masv. I dati vengono spiegati in un articolo pubblicato oggi 5 novembre sul giornale online Cronache di Gusto.

 

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Incrementi significativi a due cifre, sono quelli della Cooperativa Colomba Bianca (+ 35,36%), della Cooperativa Ermes (+28,49%), della Cantina Paolini (+ 22,75%) e della società Tenimenti Zabù (+20,78%), che fa riferimento al Gruppo Farnese Vini e della Sibiliana Vini (Cantine Europa) con + 10,02%. Segue, quindi Cantine Settesoli con + 8,32%.

Passando all’analisi del fatturato delle altre aziende private siciliane, si nota un significativo aumento di Duca di Salaparuta (+ 10,76%) di Donnafugata (+8,1%), di Barone Montalto (5,97%) della Firriato Distribuzione (+ 4,62%), marginali o quasi costanti gli incrementi delle altre aziende. In controtendenza, con un decremento del fatturato, Grottarossa Vini (-17,51%), Solsicano, il marchio del gruppo Mezzacorona-Feudo Arancio (-14,1%), Cusumano (-4%), Conte Tasca d’Almerita (-2,71%).

Importante è precisare il “peso” delle realtà cooperative “grandi” (e delle relative società di distribuzione a queste riconducibili) che incidono, con il proprio fatturato, per il 50,16%, a testimonianza di come, in Sicilia, tra le grandi, sia rilevante il loro contributo.

Ai fini di una completezza informativa, riguardante le società cooperative controllanti le proprie società di distribuzione (non rientrano in questo discorso le Cantine Settesoli, né Colomba Bianca, perché vendono direttamente sul mercato senza società controllata di distribuzione, né le Cantine Ermes che, per quanto controllino Orestiadi al 100%, hanno linee distributive di prodotti differenti e la prima non vende alla seconda), la cantina Europa ha chiuso il 2018 con un dato di € 25.129.319 (la controllata Sibiliana Vini con € 6.758.000) con un aumento del 26 per cento rispetto al 2017. La Cantina Paolini, invece, ha chiuso il 2018 con € 18.957.460 (la controllata Cantine Paolini con € 9.641.000) con un amento del fatturato del 50 per cento.

Passando ad analizzare il valore del reddito d’esercizio, tutte le aziende, ad eccezione di Duca di Salaparuta, (perdita di 3,4 milioni di euro), hanno conseguito utili, con alcune aziende con valori significativi, quali Cusumano (3,3 milioni di euro), Donnafugata (2,1 milioni di euro) Barone Montalto (1,4 milioni di euro), Ermes (1,5 milioni di euro), Conte Tasca d’Almerita (0,4 milioni di euro), segno questo di una situazione di buona salute del settore, con un risultato positivo d’esercizio pari a 6,3 milioni di euro che diviene 9,7 milioni di euro, non considerando il dato puntuale e rilevante della perdita di Duca di Salaparuta.

I rilevanti valori reddituali netti, siano estremamente rilevanti, raggiungendo performance di rilievo nazionale, prima fra tutte quelle di Cusumano. Nei dati analizzati, anche le percentuali di export delle aziende che giungono ad un valore complessivo di 115,5 milioni di euro, in cifra tonda, pari ad un valore medio sul fatturato complessivo del 28%, con punte che arrivano sino a valori prossimi al 90% (Baglio Curatolo Arini), ovvero Barone Montalto (83,6%).

Non sono stati indicati i valori dell’export di quelle aziende che vendono unicamente alla propria controllante, poiché è quest’ultima che, con logiche di integrazione di prodotti effettua l’export nei mercati internazionali.

In sintesi, dunque, le aziende “grandi” vitivinicole siciliane, differenziate per aziende autonome, aziende controllate, facenti parte di gruppi e/o riferibili alle cantine cooperative (Rapitalà, Solsicano, Duca di Salaparuta, Sibiliana Vini, Birgi vini, Cantine Paolini, Orestiadi), hanno mostrato, per l’esercizio 2018 valori di importante sviluppo e di crescita, con risultati reddituali importanti, quasi sempre accantonati a riserva, in vista dell’effettuazione di nuovi investimenti o di autofinanziamento per investimenti già effettuati.

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