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Asili nido: criteri di assegnazione delle risorse Pnrr penalizzano zone più svantaggiate

I Comuni siciliani rischiano di rimanere tagliati fuori dai finanziamenti per la messa in sicurezza, la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione e la costruzione di asili nido e scuole per l’infanzia a valere sul Pnrr. I criteri per le graduatorie infatti rischiano di penalizzare i comuni più in difficoltà  e le popolazioni più svantaggiate sotto il profilo socio- economico.

Attualmente il sistema “premia”, assegnando 10 punti, i comuni in grado di garantire un cofinanziamento. Solo tre punti vengono invece assegnati a quelli che non hanno strutture per l’infanzia.

La denuncia arriva dalla Cgil Sicilia con la segretaria regionale Gabriella Messina . Il sindacato sollecita al riguardo  anche l’intervento dell’assessorato regionale al welfare e dell’Anci.  “E’ una contraddizione- afferma Messina- le aree più svantaggiate resteranno infatti tali. Per colmare i gap e offrire a tutti reali opportunità formative a partire dalla prima infanzia – sottolinea- è invece fondamentale partire dai bisogni del territorio. Solo così i fondi del Pnrr possono determinare una concreta opportunità di sviluppo”.

Il primo Avviso pubblico del Miur relativo a un decreto del Ministero dell’Interno varato a  marzo ha visto ammessi al finanziamento in tutto al Paese 453 progetti con l’assegnazione ai comuni di 700 milioni. Alla Sicilia andranno 56,7 milioni per finanziare 31 progetti”.  “Come più volte da noi segnalato- dice Messina- il rilancio delle aree interne  di quelle con i comuni in dissesto  e con alti tassi di disoccupazioni e bassi di servizi passa attraverso uno sforzo straordinario che deve travalicare il 40% del totale previsto per il Mezzogiorno. Si tratta infatti di colmare storiche carenze strutturali, se si vuole effettivamente invertire il destino delle aree più svantaggiate. Si parta dunque da ciò che serve in un territorio e non dal comune che riesce a mettere a disposizione più risorse”.

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Giovanni Megna