Corruzione, Ance Sicilia: “Estirpare questo cancro”

E’ stato calcolato in questi giorni che il sistema della corruzione sottrae all’economia sana del Paese una cifra pari a 100 mld di euro. Le denunce sono fondamentali e Ance Sicilia, che da sempre si batte per la trasparenza del mercato degli appalti, plaude al coraggio di tutti gli imprenditori che reagiscono e sarà sempre al fianco dell’imprenditore, consigliere di Ance Enna e componente della Commissione lavori pubblici di Ance Sicilia, che ha consentito a inquirenti e forze dell’ordine di smontare il sistema corruttivo dentro il Provveditorato regionale opere pubbliche. Chi si ribella ai ricatti di un mercato malato va sostenuto e il nostro collega avrà tutto il nostro sostegno. Ma ciò non è sufficiente, se ogni giorno emergono, dalla Lombardia alla Calabria, fenomeni simili che si ripetono, indifferenti alla ribellione degli onesti e alle azioni repressive. E’ un malcostume incancrenitosi esattamente come quello dell’assenteismo che sembra refrattario a qualsiasi timore.

Allora a fermare tutto non possono bastare le reazioni dei singoli. Ance Sicilia ha ripetutamente provato a mettere a punto un metodo anti-turbativa assolutamente impermeabile al malaffare. Da ultimo, su questo metodo l’Ance Sicilia aveva promosso e ottenuto nel 2015 dall’Ars l’approvazione di una legge che dava la massima garanzia possibile di trasparenza negli appalti, ma il governo Renzi l’ha impugnata e ha imposto anche in Sicilia un metodo che ha continuato a consentire il ripetersi di fenomeni di condizionamento delle offerte. Adesso che Ance Sicilia sta tentando nuovamente di promuovere all’interno della riforma regionale degli appalti un criterio che alzi un muro a difesa della trasparenza e della legalità degli appalti, arriva lo Sblocca cantieri che non recepisce del tutto il senso di questo metodo sostenuto dall’Ance.

Fino a quando da parte del legislatore nazionale non ci sarà la necessaria coerenza rispetto a questi obiettivi, sarà difficile estirpare questo cancro.

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