Pubblichiamo un articolo tratto da MF-Sicilia e firmato dal giornalista Antonio Giordano sui progetti dell’Irfis
di Antonio Giordano
Un passaggio da 47 a 120 milioni di prestiti concessi, focus sulla consulenza aziendale e una nuova strategia di aiuto per le nuove imprese siciliane. Ecco alcuni dei dettagli del piano di sviluppo triennale dell’Irfis Finsicilia, il mediocredito partecipato dalla Regione siciliana e vigilato dalla Banca di Italia, che saranno discussi e approvati nel corso del Consiglio di amministrazione che è stato convocato per martedì prossimo. Dettagli che sono stati illustrati ed anticipati dal presidente Alessandro Dagnino nel corso di un incontro che si è tenuto alla facoltà di economia di Catania.
Diverse le linee di azioni privilegiate in questo campo. Favorire la concentrazione di imprese e la nascita di reti tra le pmi siciliane ma anche operazioni di m&a, fusioni e acquisizioni tra aziende. Irifis, infine, dopo avere già aperto una collaborazione con la Bei, adesso punta al riconoscimento di Istituto territoriale di promozione per sfruttare al meglio le risorse del piano Juncker. “Nostro obiettivo è avere questo riconoscimento”, ha spiegato Dagnino, “ci vuole una decisione di carattere politica ma non credo che manchi la volontà”. “La nostra missione”, ha spiegato infine Dagnino, “è quella di essere vicini alle imprese del territorio promuovendo i finanziamenti alle sue imprese migliori e studiando soluzioni ad hoc”.
Missione non facile considerando che in Sicilia, secondo uno studio commissionato dalla stessa Irfis sulle banche aventi sede legale in regione, ci sono crediti deteriorati per circa 11 miliardi di euro a fronte dei 360 a livello nazionale e in cui la dimensione delle aziende è per il 65% quella delle micro e piccole imprese. Tra gli interventi già realizzati ci sono il salvataggio della Cesame, la storica azienda di sanitari del catanese passata ad una cooperativa composta da ex lavoratori, e l’emissione e sottoscrizione di due mini bond per le aziende siciliane.