Elezioni regionali: sei impresentabili in Sicilia

Le risultanze della verifica delle candidature alle elezioni del 5 novembre scorso emerse dal lavoro della commissione parlamentare antimafia sono “numericamente limitate”. Lo ha detto la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. Si tratta in tutto di 7 situazioni rilevate, di cui 6 in Sicilia e 1 a Ostia.

Una di queste rientra le condizioni di incandidabilità della Legge Severino, mentre le altre sei incorrono nelle previsioni del cosiddetto codice di autoregolamentazione della Commissione antimafia. I lavori della commissione antimafia sono quindi passati in seduta segreta per l’analisi delle singole posizioni nominative.

“Non sono infatti definitivi tutti i nostri accertamenti – ha precisato Bindi – perché attendiamo ancora alcuni riscontri dagli uffici giudiziari; inoltre, non essendoci ancora la proclamazione degli eletti da parte degli uffici elettorali siciliani, non possiamo ancora sapere se scatteranno le sospensioni previste dalla legge Severino.

Bindi ha proposto una legge che impegni i partiti a una selezione della classe dirigente, da attuare prima delle prossime elezioni politiche. “Prima della fine della legislatura – ha sottolineato – possiamo diventare promotori di una legge che si potrebbe approvare, magari con un decreto del governo, per arrivare a una selezione della classe dirigente, andando oltre i casellari giudiziari, e arrivando a verificare anche i cosiddetti ‘chiacchierati'”.

Per Bindi si può pensare “a una modifica del nostro codice di autoregolamentazione, integrandolo a esplicito appello da sottoscrivere in Parlamento”, chiedendo “una verifica sui candidati da parte delle forze politiche, con un esplicito riferimento anche al trasformismo, alla capacità di portare un pacchetto di voti da una parte all’altra”.

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Giovanni Megna