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Economia in Sicilia: parte da Carini il progetto di fibra ottica nelle aree industriali dell’isola

Un investimento di diverse centinaia di migliaia di euro per dotare della fibra ottica l’area industriale di Carini, in provincia di Palermo. A scendere in campo sono FibreConnect e Mandarin che, insieme a Sicindustria Palermo, Comune di Carini e Camera di Commercio di Palermo e Enna, hanno chiamato a raccolta imprenditori e rappresentanti istituzionali, presso la sala Bellisario del campus Italtel di Carini, perché, come ha sottolineato Vincenzo De Caro, amministratore delegato di Mandarin “trattandosi di una iniziativa industriale totalmente privata sarà importante il livello di adesione delle imprese”.

Nello specifico FibreConnect e Mandarin hanno identificato l’area industriale di Carini come prima area nel territorio siciliano dove realizzare l’infrastruttura in fibra ottica di nuova generazione capace di garantire una velocità di trasmissione e disponibilità del servizio pienamente corrispondenti alle esigenze delle imprese 4.0, incrementando la competitività sia delle aziende che dell’intero territorio. “Con i cantieri partiremo a inizio marzo – ha annunciato Giovanni Cialdino, responsabile Afc FibreConnect – e prevediamo di concludere l’investimento già per i primi giorni di maggio. Grazie a una strategia che integra una rete, un Data Center di proprietà realizzato all’interno del Campus Italtel e la cooperazione con le principali aziende delle telecomunicazioni e Itc italiane, possiamo contare su una infrastruttura sicura, resiliente e in grado di fornire prestazioni al passo con la tecnologia che cambia”.

“Dotare un’area industriale di un’infrastruttura di comunicazione a banda ultra larga basata su una rete totalmente in fibra ottica – ha detto il presidente di Sicindustria Palermo, Giuseppe Russello – rappresenta un forte incentivo ad attrarre sul territorio nuovi insediamenti produttivi e, nello stesso tempo, aumenta la competitività delle imprese già presenti, contribuendo ad incrementare il loro livello di digitalizzazione. Laddove c’è un seme poi ne nasce un frutto. Le iniziative funzionano se hanno elementi di innovazione che fanno da attrattori. Che la zona industriale di Carini, oggi, non abbia ancora la fibra è imbarazzante perché senza infrastrutture, materiali e immateriali, non è possibile andare avanti. Abbiamo bisogno di territori fertili, altrimenti anche le agevolazioni fiscali previste con le Zes non serviranno a nulla”.

Un concetto ribadito anche dal commissario straordinario per la Zes della Sicilia occidentale, Carlo Amenta, che ha sottolineato come “affinché le Zes possano avere successo, la dotazione infrastrutturale è fondamentale e tra gli interventi prioritari c’è proprio l’area industriale di Carini dove infrastrutture e servizi non possono essere solo materiali, ma anche digitali”. “Soltanto mettendo insieme tutti gli attori istituzionali e non – ha aggiunto Amenta – si può andare avanti”.

“Bisogna decidere una volta e per tutte – ha rilanciato Giuseppe Monteleone, sindaco di Carini – chi deve amministrare le zone industriali. Oggi abbiamo una legge assurda che dà le strade al Comune, senza però fornirgli la dotazione finanziaria per la manutenzione. Per questo oggi chiedo che venga siglato un protocollo tra Regione, Sicindustria, Comune e Zes per programmare con tempi certi interventi concreti finalizzati a rendere la nostra area industriale realmente competitiva e a misura d’uomo”.

Invito raccolto dall’assessore regionale delle Attività produttive, Edy Tamajo: “Abbiamo un progetto concreto e questo è un punto di partenza fondamentale. Ho già individuato con il commissario Amenta le principali questioni che intendo affrontare sin da subito. Per questo vi chiedo di rivederci tra un mese esatto durante il quale ci impegneremo a reperire anche i fondi necessari per gli interventi di riqualificazione che interessano la viabilità interna su un progetto esecutivo dell’Irsap presentato già un anno fa proprio nella sede di Sicindustria Palermo”.

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