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Aeroporto di Comiso, Cappello: “Non possiamo aspettare i tempi della politica”

Un milione e seicento mila euro all’aeroporto di comiso grazie ai fondi ex Insicem che permetteranno alla Soaco di emettere un nuovo bando usufruendo del finanziamento della regione di 4,5 milioni di euro. Per il Pio la Torre si tratterebbe di una boccata d’ossigeno enorme e oggi sembra che il risultato sia davvero a portata di mano grazie alla convenzione stipulata tra il libero consorzio di Ragusa e la Società di gestione del “Pio La Torre”.

Potrebbe essere stato il suo ultimo atto da Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, ma per Dario Cartabellotta sin dall’inizio del suo mandato è stato il suo ‘chiodo’ fisso, ovvero chiudere la pratica Soaco con l’assegnazione dei fondi ex Insicem per l’incentivazione delle rotte aeree per l’aeroporto di Comiso. Dopo due bandi andati deserti, dopo un viaggio a Bruxelles per convincere i funzionari dell’Unione Europea a non considerare quel contributo un aiuto di Stato, oggi sulla scorta della convenzione firmata dalla Soaco con i comuni iblei per usufruire del finanziamento di 4,5 milioni della Regione siciliana, il Libero Consorzio Comunale di Ragusa e la Soaco hanno sottoscritto la terza convenzione, che di fatto annulla le due precedenti, per il trasferimento di 1,6 milioni di euro alla Soaco che così potrà emettere un nuovo bando forte di questo finanziamento, dei 4,5 milioni della Regione siciliana e dei 300 mila euro dell’ex Camera di Commercio di Ragusa.

La convenzione è stata sottoscritta dal commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale, Dario Cartabellotta e dal presidente della Soaco Silvio Meli, presente pure l’amministratore delegato Giorgio Cappello e il presidente di Intersac Giuseppe Giannone.

Con la convenzione vengono definite le modalità e gli strumenti operativi che, nell’ambito dei rispettivi ruoli istituzionali, le parti porranno in essere per assicurare il buon esito della prefigurata azione di promozione e sviluppo del territorio ibleo mediante l’istituzione di un regime di aiuto finalizzato a favorire la attivazione di nuove rotte e il potenziamento di quelle esistenti, in attuazione dell’azione strategica determinata dall’accordo di programma di utilizzo dei fondi ex Insicem.

Intanto è stato pubblicato anche uno studio di Bankitalia che sottolinea come l’aeroporto di Comiso rappresenti il volano fondamentale che ha fatto uscire dall’isolamento e valorizzato presso l’utenza internazionale i fattori attrattivi del territorio ibleo: il mare e le sue coste, i centri storici e il patrimonio storico-artistico, l’enogastronomia e i prodotti tipici legati a un’agricoltura d’eccellenza. Insomma tutto questo non ripiana di certo il bilancio della società, ma di sicuro rappresenta uno slancio notevole per la struttura iblea.
“Si fa un gran parlare dell’importanza di questo aeroporto – dice l’amministratore delegato della Soaco Giorgio Cappello – ma poi alla prova dei fatti le cose vanno diversamente. In questo momento noi abbiamo sulla carta 4,8 milioni destinati a progetti di marketing territoriale dei comuni del ragusano dalla Regione, grazie a una legge fatta nella scorsa legislatura e una norma voluta dal governo regionale guidato da Rosario Crocetta. Ci sono 380mila euro stanziati dalla Camera di commercio di Ragusa. Abbiamo firmato una convenzione per 1,6 milioni con il Liber0 consorzio della provincia: il commissario Dario Cartabellotta ha dimostrato lungimiranza. Ma i nodi sono ancora tutti da sciogliere. Il nuovo presidente della Regione Nello Musumeci parla di continuità territoriale, di biglietti aerei troppo cari ma probabilmente lui sa benissimo che, nel nostro caso, basterebbe poco: basterebbe per esempio convocare una conferenza di servizi per sbloccare i finanziamenti già previsti. E poi c’è l’atteggiamento dei Comuni del ragusano: quello di Ragusa ha 180mila euro di fondi incassati dalla tassa di soggiorno e destinati all’aeroporto ma non li sblocca, non decide. Anzi di più: non risponde nemmeno al telefono. Una indecisione o la decisione di non decidere che certo non ci aiuta: le opportunità che ci sono vanno colte subito e non è possibile aspettare i tempi della politica o meglio di questa politica».

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