Il Mezzogiorno si candida a diventare snodo strategico tra Europa e Africa. A Maida, in provincia di Catanzaro, si è aperto il Global South Innovation 2025, forum internazionale che riunisce oltre cinquanta esperti, istituzioni e imprese per definire un nuovo modello di sviluppo per il Sud. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il Mediterraneo in una piattaforma […]
La banana, simbolo delle coltivazioni tropicali, diventa sempre più siciliana. Con l’avvio ufficiale del progetto Chiquita–Alba Bio, le iconiche banane con il Bollino Blu saranno per la prima volta coltivate in Italia, nel cuore della Sicilia. Una sfida che unisce innovazione, sostenibilità e filiera corta, aprendo nuove prospettive all’agricoltura mediterranea.
La svolta: 20.000 piante per il debutto nel 2026
La prima fase operativa parte in questi giorni con la messa a dimora di 20.000 piante biologiche nell’areale di Marina di Ragusa, dove la cooperativa OP Alba Bio ha già maturato anni di sperimentazioni sulla varietà Cavendish. I primi frutti arriveranno nei punti vendita nel 2026, sancendo la nascita delle prime banane “prodotto italiano” a marchio Chiquita.
Per l’azienda internazionale – leader mondiale con 20.000 addetti in 25 Paesi e distribuzione in 70 mercati – si tratta di un passo storico. «Vogliamo consolidare il nostro legame con i consumatori italiani, portando per la prima volta la coltivazione delle banane nel cuore del Mediterraneo» afferma Costabile Romano, direttore commerciale Chiquita Italia. «Siamo orgogliosi di avviare la produzione in Sicilia, terra di eccellenza agricola e clima ideale per questa sfida ambiziosa».
Le radici: la lunga ricerca di Alba Bio
Il progetto affonda le radici nel lavoro pionieristico di Alba Bio, realtà agricola ragusana che già l’anno scorso aveva annunciato la sperimentazione di banane sotto serra fredda: strutture non riscaldate che sfruttano la dolcezza del clima costiero per una produzione continua.
«Dai nostri test emerge la possibilità di produrre banane biologiche italiane con rese competitive e una carbon footprint quasi nulla, perché non devono attraversare oceani» spiegava allora Vittorio Gona di Alba Bio. Le prime partite avevano già convinto la grande distribuzione, con prezzi ipotizzati fra 1,30 e 1,70 €/kg per un frutto 100% italiano, tracciato e certificato bio.
Tradizione agricola e innovazione globale
L’incontro con Chiquita segna il passaggio dalla sperimentazione a una filiera industriale capace di portare la banana siciliana sui banchi dei supermercati europei.
Per l’isola è un’occasione di diversificazione colturale: dopo mango e avocado, la banana diventa un’altra coltura subtropicale che trova casa nelle campagne ragusane, dove l’esperienza degli agricoltori e l’irraggiamento solare garantiscono qualità e continuità produttiva.
Agricoltura come motore di sviluppo
La partnership rientra nella filosofia Chiquita “we are farmers at heart”: mettere agricoltura e agricoltori al centro, coltivando non solo frutti ma anche comunità e paesaggi. Le coltivazioni saranno interamente biologiche e gestite secondo rigorosi standard di sostenibilità, dalla gestione idrica alla riduzione delle emissioni.
Un nuovo capitolo per il made in Italy ortofrutticolo
L’arrivo delle banane “made in Sicily” non è solo un primato simbolico:
- riduce l’impatto ambientale del trasporto intercontinentale,
- rafforza la filiera corta e la tracciabilità,
- crea nuove opportunità economiche e occupazionali per le comunità locali.
Dalla sperimentazione di Alba Bio alla scala globale garantita da Chiquita, il progetto dimostra come clima mediterraneo, innovazione agronomica e mercato internazionale possano convergere in un prodotto che racconta la nuova frontiera dell’agricoltura italiana: tropicale, sostenibile e sempre più protagonista in Europa.