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A Palermo, lo studio della dottoressa Cinzia Incandela è il primo centro RigeneraDerma in Sicilia, punto di riferimento per la assistenza gratuita delle donne vittime di violenza. Un riconoscimento che va oltre la medicina estetica e racconta una scelta di campo: trasformare la bellezza in cura e la cura in una forma di rinascita.
Per la professionista palermitana, la medicina non è mai solo tecnica: è empatia, ascolto, responsabilità. «Ho ricevuto tanto da questa città e voglio restituire, nel mio piccolo, una parte di ciò che ho avuto», racconta. Le sue parole hanno la concretezza di un gesto e il valore di una professione vissuta come servizio.
Da diciannove anni pratica la medicina come un atto d’amore e di conoscenza. Nel suo studio, che quest’anno celebra dieci anni di attività, ha costruito un percorso fondato su un principio semplice ma profondo: la bellezza autentica nasce dall’equilibrio, non dall’eccesso. Per lei la bellezza non si impone, si svela: è un racconto che nasce dal rispetto delle proporzioni e dell’essenza di ciascuno.
Medico estetico, ma anche specialista in otorinolaringoiatria e medicina generale, rifiuta la logica dell’apparenza. «A volte dire di no a una paziente è il gesto più professionale che un medico possa compiere», spiega con la serenità di chi ha imparato a misurare la scienza con la coscienza. La medicina estetica, nel suo lavoro, è parte di un progetto più grande: aiutare le donne a ritrovare se stesse, dentro e fuori, nei momenti di fragilità e rinascita.
La sua storia comincia a Bagheria, dove tutto era ancora da costruire. Dopo la laurea con il massimo dei voti all’Università di Palermo, ha attraversato anni di formazione e gavetta, offrendo la propria collaborazione gratuitamente, “per amore del sapere”. Poi il passo decisivo: aprire un centro tutto suo nel capoluogo.
Sabato 25 ottobre, nella cornice elegante di Villa Bordonaro, la dottoressa festeggerà il decennale del suo studio con trecento invitati. Sarà una serata luminosa, ma non solo mondana: durante lo speech presenterà un nuovo protocollo Longevity, frutto di mesi di ricerca insieme a un team di esperti. Un progetto avvolto nel mistero, che unisce medicina estetica, nutrizione e terapie cellulari e rappresenta la naturale evoluzione del suo percorso: un modo nuovo di pensare la medicina rigenerativa, non come rimedio, ma come prevenzione e cultura della longevità.
Accanto a lei, la sorella Giulia Incandela, farmacista ed esperta di skincare rigenerativa: «Non esiste un unico segreto per rimanere giovani — spiega —. Esiste una scienza che unisce più strade. Ogni trattamento topico deve dialogare con i meccanismi cellulari. Ciò che mangiamo influenza infiammazione, ormoni e longevità cellulare».
Due donne, due professioniste, unite da una visione che celebra la naturalezza come forma più alta di eleganza e da un principio condiviso: la cura come forma di rispetto. La medicina praticata da Cinzia Incandela è fatta di studio, empatia e scelte coraggiose — come quella di dire “no” quando il corpo chiede ciò che l’anima non ha ancora ritrovato.