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L’inciviltà del viaggio modello Ryanair: qualcuno alzi la voce con questa compagnia poco trasparente

Questi di Ryanair la sanno veramente lunga, anzi lunghissima. E trovano sempre il modo di fare fesso il viaggiatore. E’ avvenuto l’ultima volta lunedì 4 agosto sulla tratta Palermo-Edimburgo con i passeggeri trattati a carro buoi, chiusi per sette ore (7) sull’aereo, dirottati su Londra, tenuti due ore ad aspettare non si capisce cosa, forse che qualche genio della compagnia trovasse il modo di non pagare dazio per i disservizi. Un comportamento da incivili, perché altre parole non ci sono per definire la gestione di questo volo da parte dei manager di Ryanair pronti a chiedere e ottenere lauti incentivi per volare in Italia da qualsiasi aeroporto e ricambiare poi i cittadini italiani, che con le loro tasse pagano i contributi versati alla compagnia irlandese, trattandoli da imbecilli.

I manager della compagnia sapevano da giorni che lunedì a Edimburgo vi sarebbe stata una tempesta, che sarebbe stato difficile atterrare, che non vi erano le condizioni meteo per volare su quella città ma hanno deciso comunque di far decollare l’aereo in una tranquillità surreale. Hanno commesso intanto due errori gravissimi: hanno messo in pericolo la vita di centinaia di passeggeri e hanno provocato disagi e spese inutili e superflue a chi aveva scelto di trascorrere qualche giorno di vacanza in Scozia. E poi la gestione del volo, forse l’unico che non è riuscito ad atterrare quel giorno a Edimburgo (gli aerei EasyJet sono arrivati e atterrati): i passeggeri chiusi per sette ore con spiegazioni in italiano quasi assenti, anzi assenti.

Al disservizio corrisponde un muro perché Ryanair è pronta a incassare supplementi, in queste finte offerte low cost che nascondono sempre un sovrapprezzo anche per l’aria che respiri, ma non è pronta a rimborsare per il disagio e le spese extra. Vengono qui a chiedere ma non hanno alcun rispetto e ci si chiede se davvero il loro modello, predatorio, sia quello giusto per viaggiare: accumulano margini su tutto anche grazie ai contributi degli aeroporti italiani. E ci sarebbe da discutere parecchio sulla trasparenza delle loro tariffe, sui trucchetti che nasconde il loro sito internet per farti spendere più soldi possibili, sulla gestione a bordo di equipaggi non sempre preparati. A Londra almeno un paio di passeggeri hanno accusato un malore e tanti altri hanno avuto problemi di non poco conto. Ma per i manager di Ryanair tutto ciò evidentemente non conta. Il problema per loro è quello di dover pagare, per noi invece è l’inciviltà e la maleducazione che loro usano nei confronti dei passeggeri, la tracotanza di chi dovrebbe trattarti da ospite e invece ti tratta da pollo da spennare. E dunque forse è il caso di dire basta a questo modello o forse è il caso che le autorità italiane, (l’Enac per esempio) la smettano di far finta di nulla, forse è il caso che qualcuna delle tante Authority cominci a porsi il problema. E forse è anche il caso che il nuovo amministratore delegato dell’Aeroporto di Palermo, persona capace, faccia una telefonata a qualcuno degli arrogantissimi vertici di questa compagnia e chieda spiegazioni sulla gestione dei voli che partono da questa città chiarendo una cosa: i passeggeri vanno trattati con rispetto e se non ci sono le condizioni per volare gli aerei rimangano a terra e Ryanair, spesso disorganizzata, paghi il giusto per il disservizio. Sono capaci a incassare imparino anche a pagare, con trasparenza.

Continueremo a occuparcene, state tranquilli. Perché prima degli affari vengono le persone e non possiamo continuare a farci sbeffeggiare e saccheggiare in silenzio.

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