Il Mezzogiorno si candida a diventare snodo strategico tra Europa e Africa. A Maida, in provincia di Catanzaro, si è aperto il Global South Innovation 2025, forum internazionale che riunisce oltre cinquanta esperti, istituzioni e imprese per definire un nuovo modello di sviluppo per il Sud. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il Mediterraneo in una piattaforma […]
Palermo entra ufficialmente nella rete nazionale delle smart city e lo fa nel giorno più simbolico: la sessione conclusiva dei lavori della Consulta Smart City del Comune di Roma. Davanti al sindaco della Capitale Roberto Gualtieri, ai componenti dell’amministrazione capitolina e ai membri della Consulta, l’assessore all’Innovazione del Comune di Palermo, Fabrizio Ferrandelli, ha annunciato che il capoluogo siciliano sarà la seconda città in Italia, dopo Roma, a dotarsi di un Forum dell’Innovazione.
La Giunta comunale ha già approvato la delibera istitutiva — delibera n. 372 del 20 novembre 2025 — mentre a gennaio 2026 sarà pubblicato l’avviso per l’iscrizione dei partecipanti. L’obiettivo: aprire uno spazio strutturato di confronto, coinvolgere gli attori dell’ecosistema locale e avviare l’animazione del nascente Hub Innovation presso lo spazio Tre Navate dei Cantieri culturali alla Zisa.
Un modello consultivo stabile per guidare la trasformazione digitale
Il Forum dell’Innovazione, definito nelle linee guida approvate dalla Giunta linee guida Forum innovazione, sarà un organismo consultivo permanente e a costo zero per l’Amministrazione. Uno strumento pensato per:
- promuovere la cultura dell’innovazione e della cittadinanza digitale,
- favorire il dialogo tra amministrazione, imprese, scuole, università e terzo settore,
- stimolare progetti di trasformazione digitale, sostenibilità e smart city,
- proporre strategie, monitorare normative e diffondere buone pratiche.
La struttura prevede un’Assemblea aperta, un Direttivo, un Presidente, un Vicepresidente e gruppi di lavoro tematici su digitale, sostenibilità, start-up, educazione, open data, smart mobility e altre aree strategiche. Le attività saranno pubbliche e trasparenti, con verbali e documenti pubblicati sul sito istituzionale.
Il Forum avrà durata triennale, rinnovabile.
PNRR, Pon Metro e digitale: 40 milioni per infrastrutturare la smart city
Nel suo intervento a Roma, Ferrandelli ha illustrato il lavoro in corso a Palermo grazie ai fondi del Pnrr e del Pon Metro, con investimenti pari a circa 40 milioni di euro, destinati a:
- piattaforme di asset management per gestione del patrimonio, degli impianti, dei tributi e dei pagamenti digitali (PagoPA, App IO);
- realizzazione dell’Hub Innovation ai Cantieri culturali, pensato anche per attrarre nomadi digitali e professionisti dell’economia della conoscenza;
- sviluppo della control room urbana e del gemello digitale per monitoraggio avanzato, pianificazione dei servizi e gestione predittiva della città;
- valorizzazione del ruolo di Sispi, la società in house del Comune, come interfaccia tecnica per l’attuazione dei progetti.
Ferrandelli ha definito la presenza di Sispi «un’opportunità rara in Italia», in grado di facilitare processi complessi e garantire tempi certi nella realizzazione degli interventi.
Lagalla: “Palermo pronta a diventare polo nazionale dell’innovazione”
Il sindaco Roberto Lagalla sottolinea la portata strategica dell’ingresso nel network romano:
«L’ingresso di Palermo nel percorso avviato da Roma sulla Smart City segna un passaggio fondamentale per la modernizzazione della nostra città. Con il nuovo Forum dell’Innovazione, che lanceremo a gennaio, Palermo si candida a diventare uno dei poli nazionali più dinamici sul fronte della trasformazione digitale.»
Lagalla richiama anche gli investimenti già avviati:
«Gli interventi del PNRR e del Pon Metro, insieme alla nascita dell’Hub Innovation ai Cantieri della Zisa, dimostrano che stiamo costruendo un ecosistema capace di coinvolgere cittadini, imprese e istituzioni. Palermo può giocare un ruolo da protagonista nei modelli nazionali di smart city.»
Ferrandelli: “Palermo torna sulla scena nazionale dell’innovazione”
Per l’assessore all’Innovazione, l’appartenenza alla rete romana non è soltanto un riconoscimento formale, ma un atto politico e strategico:
«Far parte del network romano ci avvantaggia perché possiamo contare su una rete sperimentata di soggetti attivi e buone prassi da condividere. Palermo può uscire dai propri confini territoriali con tanto da dire e con una credibilità istituzionale tale da essere coprotagonista dei modelli nazionali.»
Perché questa scelta è rilevante per l’economia siciliana
Per Economy Sicilia, la nascita del Forum dell’Innovazione è un punto di svolta per almeno tre ragioni:
- Governance dell’innovazione
Il Forum crea una cabina di regia civica che può accelerare progetti oggi frammentati tra PNRR, Sispi, università, imprese e terzo settore. - Attrazione di investimenti e talenti
L’Hub Innovation ai Cantieri culturali, se ben strutturato, può diventare uno dei pochi spazi nel Mezzogiorno dedicati a start-up, digital nomads, ricerca applicata e formazione avanzata. - Integrazione nei network nazionali
Il modello romano è oggi tra i più avanzati d’Italia; Palermo, agganciandosi al percorso della Capitale, può colmare parte del gap infrastrutturale e organizzativo che storicamente la separa dai grandi centri dell’innovazione.
Una sfida aperta
Il Forum dell’Innovazione è uno strumento. La sua efficacia dipenderà da:
- qualità dei partecipanti,
- capacità della politica di recepire proposte e trasformarle in atti amministrativi,
- continuità degli investimenti digitali,
- integrazione tra progettazione strategica e gestione operativa.
Palermo, però, oggi manda un segnale chiaro: vuole essere protagonista e non spettatrice della trasformazione digitale italiana.
Nei prossimi mesi — con l’apertura dell’avviso a gennaio 2026 e l’avvio dell’Hub Innovation — si capirà se questo percorso potrà davvero inaugurare una nuova stagione per la smart city palermitana.