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ROMA (ITALPRESS) – “Le immagini dell’atroce attentato di via D’Amelio rimarranno per sempre impresse nei nostri occhi e costituiscono una ferita ancora aperta, una delle pagine più buie della nostra storia nazionale”. Così David Sassoli, Presidente del Parlamento europeo, in collegamento con Palermo in occasione dell’evento “Il tempo che verrà tra memoria e futuro”, in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio.
“Paolo Borsellino era un giudice che anteponeva a tutto il senso dello Stato e il ruolo della democrazia, un magistrato scrupoloso, coraggioso nell’applicazione delle leggi e dell’amministrazione della giustizia – ha aggiunto Sassoli -. Insieme al suo amico e collega Giovanni Falcone, ha incarnato pienamente l’impegno rispetto ai valori della legalità e della giustizia, ricordare le stragi di mafia del 1992 vuol dire non solo fare memoria ma anche valorizzare l’esempio, la professionalità e la straordinaria umanità di questi servitori dello Stato. Falcone e Borsellino erano entrambi animati da alti principi etico-morali, amavano la vita, erano consapevoli dei rischi ai quali andavano incontro e hanno svolto con onore il loro servizio, tanto che il loro metodo di lavoro continua a rappresentare ancora oggi un modello virtuoso nella lotta alla criminalità organizzata”.
(ITALPRESS).
“Paolo Borsellino era un giudice che anteponeva a tutto il senso dello Stato e il ruolo della democrazia, un magistrato scrupoloso, coraggioso nell’applicazione delle leggi e dell’amministrazione della giustizia – ha aggiunto Sassoli -. Insieme al suo amico e collega Giovanni Falcone, ha incarnato pienamente l’impegno rispetto ai valori della legalità e della giustizia, ricordare le stragi di mafia del 1992 vuol dire non solo fare memoria ma anche valorizzare l’esempio, la professionalità e la straordinaria umanità di questi servitori dello Stato. Falcone e Borsellino erano entrambi animati da alti principi etico-morali, amavano la vita, erano consapevoli dei rischi ai quali andavano incontro e hanno svolto con onore il loro servizio, tanto che il loro metodo di lavoro continua a rappresentare ancora oggi un modello virtuoso nella lotta alla criminalità organizzata”.
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