Il Mezzogiorno si candida a diventare snodo strategico tra Europa e Africa. A Maida, in provincia di Catanzaro, si è aperto il Global South Innovation 2025, forum internazionale che riunisce oltre cinquanta esperti, istituzioni e imprese per definire un nuovo modello di sviluppo per il Sud. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il Mediterraneo in una piattaforma […]
Interessante e risolutiva la decisione n. 1315/2016 del TAR della Calabria(sezione di Reggio Calabria) che è intervenuta per revocare un appalto, assegnato peraltro con offerta congrua. A determinare la revoca infatti è stata il troppo ridotto costo del lavoro, calcolato al di sotto di qualsiasi minimale previsto dalla norma o dai Contratti. Il tutto anche in applicazione alla direttiva comunitaria 2014/24/UE, esplicitamente richiamata nel nuovo codice appalti, che prevede il rispetto dei diritti minimi quando riguardano interessi primari come quelli del lavoro e della retribuzione. “Questo pronunciamento dei giudici amministrativi calabresi – commentano i consulenti del lavoro – è la prima vera pietra miliare nella lotta agli abusi e alle distorsioni del mercato del lavoro e della professione. Con l’azione sinergica di segnalazione da parte dei Consigli Provinciali e di vigilanza da parte del Ministero del Lavoro può trovare così soluzione anche il fenomeno di cooperative ed altri enti, operanti illecitamente nel settore degli appalti e della somministrazione”.