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Agroenergie, il modello siciliano che unisce agricoltura ed energia rinnovabile

Nel cuore della Sicilia, in un’area storicamente vocata alla coltivazione in serra, Agroenergie Srl si propone come modello di agricoltura del futuro.

L’azienda nasce a Comiso dall’incontro di più imprenditori con un’idea chiara: coniugare innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e qualità dei prodotti per ridefinire gli standard del settore agricolo.

Una visione che si traduce in serre fotovoltaiche, coltivazione fuori suolo, sensori intelligenti e un’intera filiera tracciata e ottimizzata attraverso la tecnologia. L’obiettivo? Produrre ortofrutta di alta qualità in modo sostenibile, anche nei mesi più difficili dell’anno.

Ne abbiamo parlato con Adriana Lo Monaco, amministratrice della società, per capire come l’innovazione possa diventare motore di sviluppo per l’agricoltura siciliana.

Agricoltura e fotovoltaico: un connubio vincente

Il fulcro del progetto Agroenergie è la serra fotovoltaica, un’infrastruttura che non solo produce energia pulita, ma ottimizza anche la coltivazione.

I pannelli solari lasciano filtrare la luce necessaria alle colture, compensando con sistemi di LED e sensori ogni possibile carenza luminosa. “Abbiamo stimato un 30% in meno di luce, ma grazie alla configurazione dei pannelli e all’uso di LED, le piante crescono in modo ottimale,” spiega Lo Monaco.

L’innovazione non si ferma qui: sensori monitorano l’umidità, la temperatura e il contenuto nutritivo del substrato, permettendo un’agricoltura di precisione, riducendo sprechi e massimizzando la resa.

Agricoltura fuori suolo e sostenibilità

Per Agroenergie la coltivazione fuori suolo non è una moda del momento, ma una scelta strategica che consente un controllo preciso dell’acqua e dei nutrienti, abbattendo gli sprechi e migliorando la qualità del raccolto.

La sensoristica avanzata monitora umidità, temperatura e composizione del substrato, permettendo agli agronomi di intervenire in tempo reale. “Non facciamo concimazioni a caso,” precisa Lo Monaco. “Ogni intervento è studiato e basato su dati rilevati in tempo reale. È questo che ci permette di ottenere risultati costanti e di qualità anche in condizioni climatiche sfavorevoli”.

Alta qualità anche d’estate

Uno dei problemi principali delle colture in serra è l’innalzamento delle temperature nei mesi estivi, che compromette la qualità del raccolto. Grazie all’ombreggiamento intelligente dei pannelli, Agroenergie è riuscita a mantenere un microclima favorevole, con effetti diretti sul prodotto finale.

“In estate la pianta normalmente si stanca, il frutto si presenta meno consistente. Con il nostro sistema invece riusciamo ad avere una pianta vegetativa e un prodotto fresco, come se fossimo in primavera,” ci racconta Lo Monaco.

Innovare senza perdere le radici: la sfida di Agroenergie

Il prossimo passo è il ritorno al gusto autentico. In un’epoca in cui la shelf life spesso sacrifica la bontà, Agroenergie punta a riscoprire varietà ad alto grado Brix, come i pomodorini tradizionali, dal sapore intenso e genuino.

L’azienda vuole distinguersi non solo per il metodo, ma anche per il prodotto finale: un’agricoltura “premium” che convive con quella convenzionale, offrendo al consumatore un’alternativa concreta e sostenibile.

Agroenergie non è solo un’azienda: è un modello. La missione dichiarata è diventare un punto di riferimento per altri produttori locali, dimostrando che si può innovare rispettando il territorio e valorizzando le persone.

Governance, etica e qualità sono le parole chiave di un progetto con una visione chiara, un’idea di agricoltura che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici.

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