Il Mezzogiorno si candida a diventare snodo strategico tra Europa e Africa. A Maida, in provincia di Catanzaro, si è aperto il Global South Innovation 2025, forum internazionale che riunisce oltre cinquanta esperti, istituzioni e imprese per definire un nuovo modello di sviluppo per il Sud. L’obiettivo è ambizioso: trasformare il Mediterraneo in una piattaforma […]
La sostenibilità come leva di crescita per l’economia siciliana. È la direzione che emerge dalla tappa conclusiva del ciclo di incontri promosso da Manageritalia Sicilia, una serie di appuntamenti che nell’ultimo anno ha attraversato cinque città – Catania, Agrigento, Messina, Ragusa e Palermo – mettendo insieme manager, imprese, università e amministrazioni locali.
Manageritalia, che rappresenta manager, quadri e dirigenti del terziario, ha costruito il percorso sui tre pilastri ESG – ambiente, impatto sociale e governance – oggi riferimento per valutare la sostenibilità di imprese e territori. L’obiettivo è chiaro: portare questi criteri nella pratica quotidiana delle aziende.
«La sostenibilità non è più un’opzione, ma una condizione imprescindibile per la competitività e il futuro dei territori», ha affermato il presidente regionale Marco Ballarè. Un’affermazione che colloca la transizione sostenibile dentro il quadro economico e non in quello delle dichiarazioni di principio.
Dalla voce del presidente nazionale Carmine Pallante arriva un messaggio diretto al territorio: «La Sicilia può essere comunità capace di costruire il proprio futuro proponendosi come laboratorio di innovazione sostenibile». Pallante ha ricordato il peso del Mezzogiorno nell’economia italiana, un’area che, pur rappresentando circa il 22–23% del PIL nazionale, necessita di investimenti e competenze per ridurre i divari e agganciare la crescita.
Le tre tavole rotonde hanno affrontato prospettive diverse. Nel panel dedicato all’ambiente si è discusso di filiere e investimenti sostenibili; nella sessione sul capitale umano il focus è stato su competenze e politiche attive; la parte dedicata alla governance ha riguardato processi decisionali e responsabilità, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, del mondo manageriale, dell’università e del credito cooperativo. Tra questi anche Giovanni Tusa, presidente della BCC Altofonte e Caccamo, che ha richiamato il ruolo delle banche di comunità nei territori.
L’iniziativa si è chiusa riportando l’attenzione su competenze, governance e investimenti: temi richiamati dagli interventi e considerati centrali per sostenere lo sviluppo dei territori.