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I dieci trend dell’azienda digitale nel 2017

Il 2017 sarà un anno fondamentale nel percorso verso la digitalizzazione: dal 1 gennaio la fattura elettronica diventa pienamente b2b, interessando migliaia di aziende; sul fronte welfare è previsto il pieno accesso multicanale alle prenotazioni sanitarie e a referti sanitari online, per il fisco entra in vigore la presentazione telematica della dichiarazione di successione e delle domande di voltura catastale, e ancora: ciclo dell’ordine, controllo fiscale del contribuente e molto altro.
Ma quali sono i principali elementi da governare perché un’azienda diventi digitale? Gruppo CMT, marchio di C.M.Trading, specializzato nella Gestione Digitale delle Comunicazioni e del Customer Communication Management, ha analizzato con Daniele Marazzi, Digital rEvolution Designer e Senior Advisor del Politecnico di Milano esperto di digitalizzazione, le 10 keywords dell’azienda digitale del 2017.
Luigi Caruso, Presidente del Gruppo CMT, ha commentato: “Un vero percorso verso la digitalizzazione passa principalmente attraverso fattori culturali e di abbattimento delle resistenze al cambiamento le quali, per attecchire, hanno la necessità di governare alcuni elementi a nostro avviso particolarmente rilevanti per le aziende”. Conclude Marazzi: “Troppo spesso le opportunità del digitale si scontrano con i fallimenti di progetti nati ‘troppo grandi’ e frenati velocemente da resistenze culturali che non ci si è preparati a gestire. Per questo è necessario avere soluzioni semplici da usare, che aumentino la qualità dell’interazione non solo verso l’esterno, ma anche all’interno dell’azienda stessa”.
Dieci parole d’ordine a cui ispirarsi per intraprendere un percorso sicuro e unidirezionale e prepararsi, così, ai cambiamenti del nuovo anno.
I 10 trend del 2017
1. Omnicanalità: l’illusione di poter procedere con un radicale passaggio dalla carta al digitale è, appunto, un’illusione. Sembrerà banale, ma il percorso verso una reale digitalizzazione dei processi aziendali passa attraverso la coesistenza fra flussi cartacei e digitali, perseguendo una progressiva ed organica integrazione tra le due tipologie di comunicazione.
2. Experience: non solo experience per il cliente ma anche experience per l’azienda. La facilità d’uso e la user experience sono un elemento imprescindibile per un’adozione efficace. Tecnologie accessibili, semplici e usabili, in grado di non spaventare gli operatori che devono utilizzarle.
3. Approccio Platform: è una scelta strategica che consente di migliorare l’interazione fra l’azienda è il fornitore di soluzioni digitali, che può più facilmente tradursi in un autentico rapporto di partnership, un dialogo caratterizzato da rapidità di risposta e capacità di personalizzazione.
4. Misurabilità: l’esigenza di governare flussi complessi e diversificati si traduce nella necessità di dotarsi di strumenti di controllo delle comunicazioni – che siano queste cartacee o digitali – in grado di tracciare l’intero ciclo di vita dei contenuti. Avere processi sotto controllo, efficienti e sicuri, è la base fondamentale su cui costruire una pervasiva e diffusa cultura digitale al proprio interno.
5. Flessibilità: i tempi delle decisioni e del business sono sempre più veloci, le soluzioni rigide non funzionano più, mentre sistemi scalabili e personalizzabili permettono scelte di breve periodo che possono essere corrette progressivamente. Dotarsi di strumenti modulari, componenti di framework stabili ma declinabili è la chiave per trovare risposte rapide che ripagano già nel breve periodo, senza richiedere stravolgimenti nell’infrastruttura, ma anzi potenzialmente regalandole una ‘seconda giovinezza’.
6. Evoluzione: la possibilità di introdurre progressivamente le soluzioni digitali, grazie a piattaforme agili e scalabili, aiuta anche il percorso di riorganizzazione interna del lavoro. Un’introduzione evolutiva, capace di dispiegarsi e di crescere di pari passo all’aumentare della consapevolezza diffusa nell’organizzazione sull’efficacia del nuovo modo di lavorare.
7. Sicurezza: il trattamento e la gestione dei dati (big o non big data che siano) saranno uno dei temi cardine del 2017, infatti il digitale molto spesso spaventa anche perché associato ai temi della sicurezza e dell’eticità. Nella quasi totalità dei casi le aziende devono affidarsi ad outsourcer, per cui diventa fondamentale rassicurare le loro preoccupazioni, sia per mezzo di certificazioni e accreditamenti, sia coinvolgendole in un rapporto di fiducia.
8. Risparmi: di tempi (per archiviazione e ricerca), di costi (dalla carta alle infrastrutture), di risorse (che possono dedicarsi ad attività strategiche per il business), di spazi. Il Politecnico di Milano quantifica il tutto pari a 30-40 euro a ciclo d’ordine.
9. Velocità: Ma non sono solo i risparmi a rendere la digitalizzazione più attraente dell’antenato processo cartaceo. Ulteriori vantaggi sono espressi dalla velocità di comunicazione e velocità decisionale dell’azienda. Una dimensione di ‘real time’ che si traduce in una maggiore efficienza di gestione.
10. Pervasività: adottare un approccio interno in grado di rendere l’innovazione pervasiva, ovvero penetrante. Per farlo le imprese, anche quelle più piccole, devono indicare figure specifiche, come ad esempio il Chief Innovation Officer, con il compito di governare l’introduzione della tecnologia a tutti i livelli.

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