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Palermo – Un’opera che scuote le coscienze e riporta al centro del dibattito la sofferenza umana, il dramma dei popoli in fuga e il ruolo dell’arte come testimonianza. È questo il cuore de “La pietà di Gaza”, il trittico fotografico di Paolo Pellegrin presentato oggi martedì 10 giugno 2025 presso l’Università di Palermo, nell’ambito del progetto artistico e umanistico Crossing Borders – Popoli in Movimento.
Promosso dalla Fondazione Ghenie Chapels – Mecenatismo per l’Arte e curato da Alessandra Borghese, in collaborazione con l’Ateneo palermitano, il progetto affronta il tema delle migrazioni attraverso le opere di sei artisti internazionali: Claire Fontaine, Yuri Ancarani, Paolo Pellegrin, Francesco Vezzoli, Loredana Longo e Adrian Ghenie.
L’evento, nell’Aula A.A. Romano del Dipartimento di Giurisprudenza (Via dell’Università 1), con la partecipazione della curatrice Alessandra Borghese, dei professori Paolo Inglese e Michelangelo Gruttadauria, del docente d’arte contemporanea Diego Mantoan, della ricercatrice in geografia Chiara Giubilaro e dello stesso Paolo Pellegrin, autore dell’opera.
Il trittico fotografico, realizzato ad Abu Dhabi, racconta frammenti di sopravvivenza provenienti dalla Striscia di Gaza, proponendosi come una moderna pietà laica, carica di empatia e consapevolezza. A chiudere l’incontro sarà la visita all’opera installata presso l’Aula Magna dell’Ateneo.
Crossing Borders si inserisce in un percorso triennale di collaborazione tra la Fondazione Ghenie Chapels e l’Università di Palermo, volto a coniugare arte contemporanea, ricerca accademica e impegno civile per promuovere una riflessione profonda e partecipata sul fenomeno migratorio nel Mediterraneo e oltre.