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Agrigento-Caltanissetta, la Regione siciliana metterà i soldi per pagare le imprese

Sarà la Regione siciliana a dover mettere i soldi per le imprese impegnate nei cantieri della Statale 640. E’ questa la notizia al termine della visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del ministro della Infrastrutture Danilo Toninelli. Nei giorni scorsi l’assessore regionale alle Infrastrutture siciliano Marco falcone ha dichiarato che la Regione potrebbe mettere a disposizione 70 milioni. Ed è su quella somma che puntano ora le aziende creditrici di Cmc, la cooperativa in concordato preventivo, per poter recuperare i soldi per lavori già realizzati. Nei prossimi giorni, sempre che il tribunale di Ravenna dia il via libera, dovrebbero arrivare dieci milioni di euro recuperati tra le pieghe della cassa: la parte burocratica che conduce ai pagamenti è stata fatta. I rappresentanti del governo in visita al cantiere hanno fatto il punto con le maestranze, gli amministratori locali e hanno rinviato il tutto a un tavolo da convocare al ministero dello Sviluppo economico cui partecipino anche i rappresentanti della Regione che oggi, però, non erano presenti su una scena che è stata monopolizzata dai grillini (in prima fila il leader siciliano del movimento Giancarlo Cancelleri).

“Riconvocheremo un tavolo al Mise con la partecipazione del ministero Infrastrutture e le parti interessate e la Regione affinché si possano trovare tutte le strade necessarie e utili affinché questo cantiere a metà del 2010 venga finalmente portato a termine – ha detto il ministro per le Infrastrutture – . Il cantiere è stato bloccato da settembre 2018 noi abbiamo convocato un tavolo al Mise e siamo riuscita sbloccarlo parzialmente: è un primo passo avanti che non ci soddisfa abbastanza. Il cantiere deve essere sbloccato totalmente affinché tutte le maestranze possano tornare a lavorare. Non si può aspettare che un’opera iniziata nel 2012 che doveva terminare nel 2018 sia bloccata e non peretta a tante imprese locali di essere pagate per il lavoro già fatto. Ora però portiamo a casa io e il presidente del Consiglio un dossier fatto anche dalle richieste che arrivano dalle imprese del territorio e cerchiamo convocando un tavolo al Mise cui partecipi anche la Regione che oggi non ho visto per cercare la soluzione percorribile per evitare che un solo lavoratore soprattutto delle imprese locali perda il posto. Se riuscissimo già a trovare una soluzione da inserire nel decreto sblocca cantieri in corso di conversione – ha concluso il ministro – noi saremo tutti più contenti”.

Il comitato dei creditori Cmc: “Fare presto”

“Il premier Conte ci convocherà verso la metà della prossima settimana a Roma, assieme alla Regione e all’Anas – dicono i rappresentanti del Comitato dei creditori di Cmc -. Ha confermato che per i lavori futuri Anas ci pagherà direttamente, mentre, riguardo ai crediti pregressi per circa 50 milioni di euro che vantiamo nei confronti della Cmc in concordato, è ferma intenzione del Presidente del Consiglio trovare una soluzione assieme a tutti gli attori di questa vicenda. Il tutto per arrivare all’obiettivo fissato da Conte, cioè completare le due opere in tempi celeri”.
“Tutti noi – ha proseguito il Comitato – , cioè le 100 imprese tra affidatarie, subappaltatrici e fornitrici, e i 2.500 dipendenti, siamo rimasti profondamente colpiti dal fatto che il premier Conte ha mostrato responsabilità, misura, equilibrio politico e capacità decisionale. Abbiamo ringraziato lui e il ministro Toninelli per avere preso a cuore il nostro che è il problema di tutta la Sicilia. Entrambi, infatti, si sono resi conto che i due cantieri messi insieme rappresentano attualmente uno dei più grandi impianti d’Italia per realizzare un’opera che non solo connette velocemente e in sicurezza l’Ovest con l’Est della Sicilia, ma offre anche una funzionale alternativa e via di fuga in caso di interruzioni della vecchia autostrada Palermo-Catania che, dopo il crollo del viadotto Himera ancora non reintegrato, è interessata da un importante piano di manutenzione straordinaria con conseguenti e inevitabili ripercussioni sul traffico. E’ un atto di grande responsabilità politica, oltre che di amore per le nostre martoriate comunità, impegnarsi al loro rapido completamento”.
“Abbiamo comunque scongiurato il Presidente del Consiglio a fare presto – ha concluso il Comitato dei creditori – a partire dallo sblocco dei primi 10 mln di euro che Cmc si è impegnata a pagarci e senza i quali non possiamo più acquistare i materiali per completare i cantieri che abbiamo riaperto lo scorso 28 febbraio. Inoltre, gli abbiamo denunciato le manovre in corso da parte di speculatori che, promettendo alla Cmc sostanziali ribassi, tentano di sostituirsi a noi nella titolarità delle opere che poi vorrebbero riaffidarci strozzandoci con ulteriori tagli su prezzi e pagamenti”.

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