La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
“I pagamenti in contanti di grandi dimensioni rappresentano per i criminali un modo semplice per riciclare denaro, poiché è molto difficile rilevare le transazioni” e per questo “la Commissione ha proposto un limite di 10 mila euro a livello Ue per i pagamenti in contanti di importo elevato”.
È quanto si legge nel documento Ue sul pacchetto di proposte anti-riciclaggio adottato dal Collegio dei commissari. “Questo limite a livello Ue è abbastanza alto da non mettere in discussione l’euro come moneta a corso legale e riconosce il ruolo vitale del contante“, si legge nella nota. “I limiti esistono già in circa due terzi degli Stati membri, ma gli importi variano”, fa notare Palazzo Berlaymont. I limiti nazionali inferiori ai 10 mila euro, per la Commissione, “possono rimanere in vigore”.
“Limitare i pagamenti di grandi dimensioni in contanti rende più difficile per i criminali riciclare denaro sporco”, è la speranza dell’esecutivo Ue, che introdurrà anche un divieto contro la possibilità di “fornire portafogli di criptovalute anonimi, così come i conti bancari anonimi sono già vietati dalle regole Ue”.
La proposta della Commissione comprende misure pensate per migliorare “il quadro normativo Ue esistente tenendo conto delle sfide nuove ed emergenti legate all’innovazione tecnologica”, come i problemi posti da “valute virtuali, flussi finanziari più integrati nel mercato unico e la natura globale delle organizzazioni terroristiche”.
Oltre alla creazione della nuova Autorità Ue anti-riciclaggio e al limite alla circolazione del contante fissato a pagamenti fino a 10 mila euro, l’esecutivo Ue ha proposto la creazione di un codice unico europeo per l’attività di anti-riciclaggio e il contrasto al finanziamento del terrorismo. Un quadro normativo comune con il quale Bruxelles vuole mettere in campo, ad esempio, “norme più dettagliate in materia di adeguata verifica della clientela, titolarità effettiva, poteri e compiti delle autorità di vigilanza e delle Unità di informazione finanziaria”.
“Verranno collegati i registri nazionali esistenti dei conti bancari, fornendo alle Unità di informazione finanziaria un accesso pià rapido alle informazioni sui conti bancari e sulle cassette di sicurezza“, si legge nel documento Ue. La Commissione fornirà inoltre alle autorità di contrasto dei crimini finanziari l’accesso a questo sistema, “accelerando le indagini finanziarie e il recupero dei proventi di reato nei casi transfrontalieri”.
L’esecutivo Ue mira anche a dare “piena applicazione” delle norme anti-riciclaggio e anti-terrorismo al settore delle criptovalute, “obbligando tutti i fornitori di servizi a condurre una ‘due diligence’ sui propri clienti”. “Il riciclaggio di denaro è un fenomeno globale che richiede una forte cooperazione internazionale”, si legge ancora nella nota che ricorda i sistemi esistenti di inclusione nella lista nera e grigia delle giurisdizioni che non collaborano ai fini del contrasto delle attività finanziarie illecite.