La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Lontano e indecifrabile: difficile comprendere una realtà complicata come quella dei paesi del Medio Oriente. Difficile se si vive in Europa e se si seguono i conflitti soltanto dalle poche notizie dei telegiornali. Il progetto della libanese Zouzak Theatre Company è invece quello di rendere tangibile una situazione: anche per questo nasce “The Battle scene” , lo spettacolo diretto da Omar Abi Azar, di scena domani (21 febbraio) alle 21 al Teatro Biondo, ospite di BAM, Biennale Arcipelago Mediterraneo, il festival promosso dall’Assessorato comunale alla Cultura.
Omar Abi Azar – che oggi (lunedì 20 febbraio) partecipa ad uno dei COLLOQUIA della Biennale, intervistato da Alberto Stabile e Paola Caridi a palazzo Branciforte – è il fondatore dello Zouzak Theatre, compagnia molto apprezzata a livello internazionale, sempre presente nei cartelloni dei principali festival europei. Zouzak combatte ogni forma di asservimento al potere, sia esso istituzionale che non, ma è anche contro il silenzi, la distanza, l’essere semplici spettatori senza giudizio critico .
“The Battle Scene”, l’opera teatrale che la Zouzak Theater Company presenta al Teatro Biondo, nasce con l’obiettivo di dare una continuità alla pratica teatrale del luogo e come strumento politico e sociale contro i sistemi totalitari. L’opera si focalizza appunto sul ruolo e la posizione che ogni cittadino ordinario può ricoprire, in un’epoca come la nostra dove le scene di guerra ormai sono all’ordine del giorno, e dove i pregiudizi e gli stereotipi sociali incitano e promuovono un circolo vizioso che può essere interrotto soltanto attraverso il rispetto dei diritti umani universali.
Ingresso libero.
Sempre nell’ambito di BAM – Biennale Arcipelago Mediterraneo, all’interno del Monte di Pietà di Palazzo Branciforte, fino al 12 marzo è possibile visitare la doppia installazione di Wael Shawky tra la chiesa di SS. Euno e Giuliano (piazza Magione, orari: 11-19 dal martedì alla domenica) e Palazzo Branciforte (via Bara all’Olivella 2 (martedì- domenica 9.30 – 14.30 (fino al 28 febbraio); 9.30 – 19.30 (dall’1 al 12 marzo), a cura della Fondazione Merz e della Fondazione Sicilia. Fino al 10 marzo, allo ZAC – Cantieri Culturali alla Zisa (via Paolo Gili 4) è invece in corso “Rotte Mediterranee”, parte della collezione Imago Mundi di Luciano Benetton. Da martedì a domenica, 10-18.