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Blockchain, all’Università di Messina la tappa di Unicrypto

L’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Messina, stamane, ha ospitato la terza tappa di “Unicrypto”, conferenza sulla blockchain tenuta dal dott. Gian Luca Comandini, membro della task force blockchain presso il Mise. L’evento è stato organizzato dall’Ateneo peloritano in sinergia con ALuMnime, Cubecurve People (azienda messinese che si propone come business solution sotto tutti gli aspetti IT), Blockchain Core e Luno (aziende di rilevante importanza nel mondo della blockchain e delle Criptovalute). Media partner ufficiale dell’iniziativa è stata Cointelegraph Italy.
L’incontro ha avuto l’obiettivo di fornire una lezione di fondamentale importanza sulle tecnologie del futuro, permettendo di far scoprire ai tantissimi giovani presenti le potenzialità della tecnologia blockchain e dei bitcoin in campo informatico ed economico.
La giornata è stata inaugurata dai saluti del Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea, a cui hanno fatto seguito gli interventi del prof. Massimo Villari, docente di Cyber Security dell’Università di Messina e del CEO della Cubecurve People, dott. Alessandro Zurro e la relazione del dott. Comandini.
“Eventi come questo – ha esordito il Rettore – testimoniano come, per l’Università di Messina, l’interesse per le tecnologie sia concreto e forte. Abbiamo a disposizione professionalità di settore molto competenti e questa iniziativa ci consente anche di continuare a puntare sui rapporti internazionali, nazionali e locali. Assieme ai Comuni di Messina e Reggio Calabria ed all’Università di Reggio Calabria stiamo cercando di portare avanti un progetto comune in merito a temi tecnologici. E’ di questi giorni anche la discussione sul voto telematico per le prossime elezioni studentesche e questa iniziativa significa anche volere impostare un dialogo con i propri studenti, volto al futuro”.
“L’Ateneo – ha commentato il prof. Villari – sta svolgendo un gran lavoro per essere sul pezzo. Sta cercando, infatti, di instaurare importanti rapporti e far transitare sul territorio importanti aziende del settore tecnologico.Lo scopo è quello di creare un vero e proprio bord tecnologico insieme al Comune di Messina, di Reggio Calabria e con il supporto anche dell’Università Meditarranea di Reggio . La blockchain, per addentrarci al tema odierno, rappresenta non solo la base della criptovaluta bitcoin, ma anche la possibilità di cambiare la vita di ogni giorno. Si tratta di una sorta di libro mastro o registro digitale, gestito da una rete di nodi, capace di garantire la tracciabilità dei processi”.
“La giornata di oggi – ha detto il dott. Zurro – rappresenta una grande opportunità offerta, in particolare, ai giovani. Il Sud è colmo di ragazzi preparati e volenterosi che vogliono partecipare da protagonisti al domani. La tecnologia blockchain è importantissima per il futuro”.
“Oggi – ha raccontato – il dott. Comandini – siamo qui nella prestigiosa Aula Magna dell’Università di Messina perla terza tappa di “Unicrypto”. E’ la prima volta che un evento simile si svolge in Sicilia e a sud di Roma. Sono molto felice se mi guardo indietro e penso che, nel 2014, le prime riunioni sulla blockchain si svolgevano a casa mia, con qualche amico, di fronte ad una pizza. La blockchain nasce nel 2008, ma il mio approccio risale al 2013 ed è stato del tutto fortuito. Mi trovavo in treno con un informatico che, a causa di un ritardo, cominciò a parlarmi di questa tecnologia. Da neo laureato in economia io cominciai la leggere e recepire questi concetti dal punto di vista economico. Dalle pizzate periodiche a casa mia è trascorso molto tempo e proprio a causa di una pizza i bitcoin, frutto della tecnologia blockchain, hanno assunto sempre più valore. Era il 18 maggio 2010 quando, sul forum bitcointalk, un utente chiese per gioco se qualcuno potesse recapitargli a casa un paio di pizze. Lui non poteva uscire perché doveva badare alla figlia piccola; aggiunse che avrebbe pagato 10.000 bitcoin. Quel giorno il loro valore era di circa 0,4 centesimo di euro, mentre ogni un singolo bitcoin vale 3-4 mila euro”.
Il bitcoin è, infatti, una criptovaluta volatile. A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, il bitcoin non fa uso di un ente centrale né di meccanismi finanziari sofisticati, il valore è determinato unicamente dalla leva domanda e offerta.
“L’inventore del bitcoin – ha aggiunto Comandini – che ha assunto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, ha rilasciato la criptovaluta all’interno di un forum in maniera gratuita, dando il via ad un’altra sorta di rivoluzione industriale e monetaria. Abbiamo cominciato dal baratto ed oggiabbiamo uno strumento open source, che non necessita di banche, trust e concetto di fiducia”.

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