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Il governo regionale deve subito assegnare gli otto milioni di euro promessi alla Crias per ristorare oltre 700 imprese artigiane già in graduatoria nel Fondo Sicilia – Credito Esercizio 2.0. È la richiesta di CNA, Confartigianato, Casartigiani e Claai al governo Musumeci, sollecitando in particolar modo gli assessori regionali alle Attività Produttive, Girolamo Turano, e all’Economia, Gaetano Armao.
Otto milioni di euro infatti, sono stati stanziati con una delibera di giunta a fine novembre dello scorso anno, per consentire alla Crias di finanziare tutte le imprese inserite in graduatoria e risultate “agevolabili”. Una somma che si sarebbe dovuta aggiungere a una prima dotazione iniziale di altrettanti otto milioni subito erogati, ma che non erano bastati a finanziare tutte le domande. A novembre 2020 infatti, il commissario straordinario della Crias, Giovanni Perino, aveva sollecitato l’assessore Turano affinché venissero stanziate ulteriori somme per potere ristorare le 700 imprese aventi diritto ai fondi ma rimaste escluse per mancanza di liquidità. Numero di imprese che in questi mesi è intanto cresciuto.
“Il credito di esercizio 2.0 – affermano i vertici della Organizzazioni datoriali – si è rivelato un valido e snello strumento per ristorare le imprese artigiane. Non capiamo il perché, nonostante sia stato già deliberato un nuovo impegno finanziario, il trasferimento delle somme si debba arenare e centinaia di imprese non potere godere di somme che, in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, diventano di importanza vitale per la sopravvivenza dei nostri artigiani. Chiediamo a gran voce all’assessore Turano di impegnarsi affinché venga attuata questa delibera. E chiediamo anche l’intervento dell’assessore Armao perché storni il prima possibile questi fondi in favore della Crias. Le nostre imprese non possono aspettare i tempi della politica. Il governo regionale deve agire e deve farlo adesso”.