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Economia siciliana, varato dal governo il disegno di legge di Stabilità

Il governo della Regione siciliana guidato da Nello Musumeci ha approvato il disegno di legge di Stabilità e il Bilancio di previsione 2021-23 della Regione Siciliana.

I provvedimenti finanziari, su proposta dell’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao, sono stati predisposti nel rispetto degli accordi conclusi col governo nazionale lo scorso 14 gennaio e del progressivo rientro dal disavanzo.
 

“Sono assicurati i servizi essenziali, gli interventi per le attività sociali, la cultura, lo sport, il turismo, lo spettacolo. Non ci sarà alcun ricorso all’indebitamento, mentre si utilizzano le risorse europee per finanziare taluni interventi di tipo strutturale. È stato ridotto a 65 milioni il ricorso al congelamento di somme in attesa di definire il confronto col governo nazionale” si legge in un comunicato della Regione siciliana.

 Per il governo guidato da Nello Musumeci, si tratta di “una manovra di riordino e di riequilibrio dei conti in linea con il percorso di risanamento avviato in questi tre anni dal governo. Nel ddl Stabilità sono state inserite norme di riduzione della spesa, ma anche di incremento delle entrate, di sostegno alle imprese, di tutela e riconversione ambientale, di semplificazione delle procedure”.

Regione siciliana. ecco cosa prevedono bilancio e legge di stabilità

Dopo una seduta-fiume, presieduta da Nello Musumeci, con la relazione dell’assessore all’Economia Gaetano Armao e le proposte dei singoli componenti della Giunta, il governo regionale ha approvato il Bilancio previsionale 2021-2023 e il disegno di legge di Stabilità. 

Il bilancio rifinanzia le voci di spesa corrente ed i contributi agli investimenti senza operarne riduzioni per complessivi 14,8 miliardi di euro, che in termini previsionali nel biennio 2022 -2023 superano i 15 miliardi di euro.

Attraverso riduzioni di spese ed incremento delle entrate si supera la soglia dei 40 milioni di euro di riduzioni delle uscite, concordata con lo Stato nell’intesa raggiunta il 14 gennaio 2021, che ha consentito, unica Regione in Italia, l’utilizzazione di 421 milioni di euro a valere sul bilancio 2021, con finalità di contrasto agli effetti economici della pandemia da Covid-19.

Per quanto concerne il ripianamento del disavanzo pluri-decennale accertato nel 2019 dalla Corte dei Conti esso sarà effettuato a decorrere dal bilancio 2022 e per un decennio. Anche in questo caso trattasi di disposizione di favore riguardante esclusivamente la Regione Siciliana.

Rispettata inoltre la percentuale d’incremento concordata con lo Stato, nella predetta intesa, per gli investimenti in favore di Autonomie locali, imprese ed infrastrutture.

Superata attraverso l’equilibrio di voci la questione delle minori entrate rispetto alle previsioni del precedente bilancio, fermo restando che di queste si dovrà tener conto nel negoziato con lo Stato che si è comunque fatto carico della loro integrale copertura. 

Rispetto allo scorso anno è stata ridotta all’80% l’entità delle risorse bloccate in attesa della definizione di detto negoziato e che ammontano per quest’anno a 65 milioni di euro.

Si conferma, come per lo scorso anno, il mancato ricorso all’indebitamento il cui impatto in termini tendenziali è destinato a ridursi progressivamente.

Incrementati, in linea con quanto richiesto dalla Corte dei Conti, il Fondo crediti di dubbia esigibilità ed il Fondo contenzioso cui va aggiunto anche uno specifico fondo per ulteriori tipologie di debiti fuori bilancio. 

Inserite le risorse per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali, ammontanti a 52 milioni di euro, ed una prima tranche di risorse per il ripianamento per la copertura dei debiti pregressi delle aziende sanitarie.

Quanto alla legge di Stabilità, sono state inserite norme di riduzione della spesa, ma anche di incremento delle entrate, di sostegno alle imprese, di tutela e riconversione ambientale, di semplificazione delle procedure. Previsti interventi per le attività sociali, la cultura, lo sport, il turismo, lo spettacolo. E una specifica iniziativa a sostegno dei piccoli Comuni delle aree interne interessate dallo spopolamento.

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