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Fiasconaro: a Castelbuono nascerà il primo polo agroalimentare della Sicilia

Una linea di prodotti firmati Dolce & Gabbana, un nuovo hub destinato a diventare il più grande polo agroalimentare di tutta la Sicilia e un fatturato balzato nel 2018 a 18 milioni, con un incremento del 20% sul mercato estero. Sono mesi di grande fermento in casa Fiasconaro, azienda leader nella produzione di dolci da forno artigianali tipici della tradizione siciliana.
Il Sole 24 Ore Radiocor ne ha parlato con Nicola Fiasconaro, che insieme con i fratelli Martino e Fausto, guida l’azienda fondata nel 1953 dal padre Mario a Castelbuono (Palermo) nel cuore del Parco delle Madonie. Sarà presentato a giugno il catalogo di prodotti destagionalizzati in collaborazione con la maison Dolce & Gabbana. Il sodalizio tra le due aziende si è già rivelato vincente con la commercializzazione del panettone “rivisitato ai sapori di Sicilia”, nelle versioni pistacchio ricoperto di cioccolato bianco e agrumi e zafferano, custoditi in scatole di latta da collezione, ispirati ai motivi decorativi del carretto siciliano e ai personaggi dell’Opera dei Pupi.
“Oltre a un terzo panettone vestito dagli stilisti siciliani – racconta Nicola Fiasconaro – lanceremo una linea di prodotti destagionalizzati come la frutta Martorana e un cioccolatino nato dall’incontro tra la cioccolata di Modica e la pregiata nocciola di Polizzi Generosa, paese nativo di Domenico Dolce”. Intanto all’interno dell’azienda si lavora per rimettere in moto i cantieri che – secondo i progetti dell’imprenditore – porteranno alla realizzazione del primo polo agroalimentare di Sicilia. Diciottomila metri quadrati complessivi tra magazzini, logistica, siti produttivi, negozi. “I primi 3600 metri quadrati sono stati completati da due anni – spiega Fiasconaro – mancano i quattro siti produttivi che saranno adibiti a showroom e destinati alla trasformazione del prodotto agricolo e alla produzione di canditi, marmellate, miele, frutta Martorana. Pensiamo anche a un cantiere di tecnologia per la trasformazione agrumicola e a campi sperimentali per la produzione di uva sultanina, che oggi importiamo da Australia e Turchia”. L’obiettivo finale è una filiera molto corta.
“Nell’hub trasferiremo l’attività che oggi viene effettuata in undici laboratori sparsi nelle nove Province siciliane”. I cantieri riapriranno nell’arco di un mese, superata la campagna pasquale che sta dando risultati eccellenti. “Quest’anno – racconta Fiasconaro – le vendite stanno avendo un incremento del 25%, con 50mila colombe in più”. Vola anche il fatturato, che negli ultimi due anni è passato dai 15 milioni del 2017 – dove il 18% era valore da addebitare al mercato estero – ai 18 milioni del 2018, con un incremento del mercato estero di circa il 20%. Canada, Francia, Stati Uniti, Germania e Inghilterra i Paesi con le maggiori quote di mercato. “Adesso – prosegue l’imprenditore – vogliamo concentrarci sulla Cina, come testimoniato dalla colomba donata al presidente cinese Xi Jinping, durante la sua recente visita a Palermo”. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
 

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