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Geraci Siculo, la sughereta fa scuola: esperti a confronto su tutela, sostenibilità e filiera del sughero

I risvolti turistici, ma soprattutto quelli ambientali. Senza dimenticare una valorizzazione della filiera con la creazione di un marchio specifico. La sughereta di Geraci e Castelbuono fa scuola. E richiama l’attenzione di esperti e professionisti del settore. Al Convento dei Padri Agostiniani di Geraci Siculo, il convegno “Conservazione delle sugherete e valorizzazione della filiera del sughero” con interventi di altissimo livello sulle strategie innovative per la gestione sostenibile di questo prezioso ecosistema. Ma non solo. Perché l’evento è stata anche l’occasione per parlare della creazione di un marchio registrato per il sughero non solo di queste zone, ma dell’intera Isola, per valorizzare, dal punto di vista economico, ancora di più questa importante risorsa naturale.

Il convegno, organizzato dal comune di Geraci Siculo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo, l’Università degli Studi di Sassari e l’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Palermo, ha offerto una piattaforma di confronto multidisciplinare. Ad aprire i lavori, moderati da Rosario Schicchi, Direttore dell’Orto Botanico di Palermo, il sindaco di Geraci Siculo Luigi Iuppa. Poi Alberto Pulizzi, Dirigente Generale del Dipartimento Regionale dello Sviluppo Rurale e Territoriale e Silvia Marturano, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Palermo. A seguire interventi di alto profilo scientifico e tecnico. I docenti del Dipartimento Saaf dell’università di Palermo (Tommaso La Mantia, Donato Salvatore La Mela Veca, G. Sala, E. Badalamenti, A. Laschi) hanno illustrato le pratiche di gestione attiva delle sugherete siciliane per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Un focus specifico è stato dedicato all’esperienza quarantennale di Geraci Siculo nel controllo del Vischio e del Loranto, presentato dai professori Schicchi, Sgarlari, Geraci e Bazan dell’Università di Palermo. Il convegno ha inoltre beneficiato del contributo delle Università sarde, con le relazioni dei professori Bruno Scanu e Roberto Mannu dell’Università di Sassari, che hanno approfondito le problematiche patologiche ed entomologiche delle sugherete. Le pratiche di gestione pubblica in Sardegna sono state condivise da Antonio Casula dell’Agenzia Regionale Fo.Re.S.T.A.S. La discussione, poi, si è allargata alla valorizzazione economica della filiera, grazie all’intervento di Gregorio Scafidi dell’azienda Syfar e alle procedure per la certificazione di gestione forestale sostenibile, illustrate da Antonio Brunori, Segretario Generale Pefc.

“Una tappa fondamentale per la valorizzazione e la tutela della sughereta dopo i lavori realizzati nei mesi scorsi – dice il sindaco di Geraci Siculo Luigi Iuppa – Da questo convegno nascono le basi per valorizzare ulteriormente le sugherete siciliane, un punto di partenza per la certificazione di questi ecosistemi sparsi nella nostra regione. Siamo a disposizione per favorire questo processo”. “Una giornata di notevole importanza che ha visto la partecipazione di studiosi della Sardegna, regione impegnata nella valorizzazione del sughero, e dell’Università di Palermo – dice il direttore dell’orto botanico Rosario Schicchi – Il confronto e la sinergia ricercata e voluta hanno portato in evidenza problematiche rilevanti riguardanti le sugherete. La partecipazione attiva degli studenti del corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali dell’Università di Palermo ha impreziosito l’incontro, trasformandolo non solo in un momento di confronto con gli studiosi, ma anche in una sorta di lectio magistralis”.

Il progetto

“Interventi ed azioni per la tutela e la ricomposizione di habitat degradati in zona speciale di conservazione ITA020020 – Querceti sempreverdi di Geraci Siculo e Castelbuono”, è finanziato dall’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente nell’ambito del Piano di Sviluppo e Coesione 2014–2020 (Azione 6.5.1 “Azioni previste nei Prioritized Action Framework – PAF – e nei piani di gestione della Rete Natura 2000”). Il progetto di recupero nasce dalla constatazione che diverse sugherete delle Madonie sono interessate da problemi fito-sanitari, in particolare sono diffusi due emiparassiti appartenenti alla famiglia delle lorantacee (vischio e loranto), la cui azione interessa in media il 50% delle sughere. Gli interventi nella sughereta di Geraci Siculo sono stati eseguiti nel rispetto delle prescrizioni del Piano di Gestione della ZSC ITA020020, con priorità alla tutela della biodiversità, alla protezione dei suoli e alla promozione dei servizi ecosistemici. La Sughereta comunale si sviluppa lungo una fascia altimetrica compresa tra i 500 e i 1.000 metri di quota. L’area oggetto degli interventi di risanamento copre circa 135 ettari e ha interessato complessivamente circa 10.500 esemplari di sughera. L’azione principale ha riguardato la rimozione, tramite potature mirate, degli emiparassiti Loranthus europaeus e Viscum album, organismi che si inseriscono nei vasi conduttori della pianta ospite sottraendole linfa e nutrienti, causando un progressivo indebolimento vegetativo. Dopo l’asportazione dei rami parassitizzati, le superfici di taglio sono state disinfettate con solfato ferroso e successivamente protette mediante l’applicazione di un mastice scuro, utile a prevenire il ricaccio degli emiparassiti e a favorire la corretta cicatrizzazione. L’intervento è finalizzato alla tutela e al miglioramento delle condizioni vegetative delle singole piante di sughera oggetto delle operazioni di risanamento.

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.

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