La casa green fa bene all’ambiente e anche al portafoglio. Nell’ultimo anno, complici le aspettative sul calo dei tassi di interesse e le offerte lanciate da alcune banche per cavalcare l’onda della direttiva Ue sull’efficientamento energetico degli immobili, il costo dei mutui per abitazioni di Classe A e B ha segnato una forte contrazione. Secondo […]
Il Ponte sullo Stretto è utile e si può fare. E’ il sostanziale responso della commissione dei tecnici istituita dall’ex ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli e confermata dal successore Enrico Giovannini. La commissione ha approvato venerdì la relazione tanto attesa del gruppo di lavoro coordinato dal direttore dell’unità di missione del ministero Giuseppe Catalano. Lo racconta oggi Repubblica.
E la commissione ha dato un sostanziale via libera al collegamento stabile tra la Sicilia e la Penisola con l’indicazione favorevole su due progetti: il primo, in uno stato di elaborazione più avanzato, è quello a unica mandata già portato avanti dalla società Stretto di Messina che aveva individuato come general contractor il consorzio Eurolink capeggiato da Impregilo oggi Webuild. Ma c’è il semaforo verde dei tecnici anche su un secondo progetto che prevede la costruzione di un ponte a tre mandate sullo specchio di mare tra Messina e Villa San Giovanni lungo 3,2 chilometri: l’infrastruttura di questo tipo sarebbe meno esposta ai rischi di chiusura legati al vento. La relazione (200 pagine, 50 grafici e 50 tabelle) sulla fattibilità del Ponte sullo Stretto di Messina è ora sul tavolo del ministro Giovannini che è pronto a girarla al presidente del consiglio Mario Draghi.
Resta un nodo non secondario: l’opera non è stata inserita nel recovery Plan anche per una questione di tempi. Potrebbe essere finanziata con un project financing e del resto Pietro salini amministratore delegato di Webuild si è più volte detto pronto a investire nella costruzione dell’opera.