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Il prezzo del petrolio risente dello scontro tra Stati Uniti e Cina

Durante la parte finale del 2019 abbiamo assistito a un vero e proprio rally da parte di beni considerati di rifugio come l’oro e il petrolio. Che cosa si nasconde quindi dietro questo particolare trend, in un momento di estrema volatilità come quella che ha caratterizzato le ultime settimane dell’anno appena concluso?

La situazione per il settore delle materie prime per gennaio 2020

Il settore delle materie prime è da sempre reputato dagli esperti analisti e dagli investitori più navigati, come le commodities maggiormente influenzate da scenari di tipo macroeconomico, capace sovente di sconfinare nella geo-politica. Inutile ricordare che stiamo attraversando una fase estremamente delicata, caratterizzata da uno scenario di guerra commerciale tra Usa e Cina

In genere chi si occupa di questo settore, legge con un certo interesse, anche le notizie che riguardano le rivolte e gli atti di protesta che stanno caratterizzando lo scenario asiatico, dove la Cina sta giocando, ancora una volta un ruolo importante, a livello socio-politico e naturalmente di natura economica globale. 

Il petrolio inoltre è un prodotto che si basa su schemi economici piuttosto ciclici, che possono essere analizzati e studiati in un contesto più ampio, legato al passare del tempo, ma anche al momento attuale, visto come per il petrolio con plus500 trading la tempistica risulta essere fondamentale e spesso gioca un ruolo essenziale per gli investitori e i broker che stanno operando in questo settore. 

Alcuni potrebbero quindi parlare di un’apparente anomalia, tra questa spinta economica legata al momento favorevole per il petrolio, che ora viaggia sui livelli massimi degli ultimi mesi, considerando come durante la prima parte del 2019, il petrolio aveva attraversato una fase di transizione che ne aveva caratterizzato il trend durante la parte centrale del 2019, con momenti di volatilità e di instabilità del titolo.

Il prezzo dell’oro e del petrolio per il trend economico odierno

Consideriamo anche come i prezzi dell’oro nero stiano già toccando il record del lungo periodo e del medio, anche se per questo tipo di investimento a breve periodo, è fondamentale leggere quando durerà questa fase in cui il barile viaggia sui 67-70 dollari, che in pratica è il prezzo più elevato degli ultimi 3-4 mesi, sostenuto anche da un report che è un segnale evidenti per investitori che vogliono puntare forte su questo tipo di commodities, in chiave di trading online. 

A questo punto è importante avere un quadro della situazione di tipo geopolitico, visto che il lavoro che sta svolgendo l’Opec per stabilizzare il prezzo e il flusso di greggio, proseguirà sulla falsariga di quanto già visto durante gli ultimi sei mesi del 2019. Tra i fattori che possono fare la differenza ripetiamo che il ruolo svolto dalla guerra commerciale e dal braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina, potrebbero ancora favorire il mercato del petrolio e una certa linea di tendenza speculativa da parte dei broker e degli investitori, più che altro falchi in questo particolare momento di instabilità a carattere geo-politico. 

La fonte autorevole di Reuters indica che il trend attuale per il mercato e lo scambio del petrolio dovrebbe continuare almeno durante le prime settimane del mese di gennaio, prima di assestarsi e di scendere sotto quota 65 dollari a barile, fatto che è auspicabile, anche in vista dei rincari che dovrebbe subito come ogni anno in questo periodo anche il gas, proveniente principalmente dalla Russia e da quel tipo di mercato euroasiatico. 

Così se i volumi di scambio restano piuttosto bassi, per il petrolio in termini di mercato di tipo fisico, le quotazioni per il greggio dovrebbero continuare a lievitare con un punto di rottura che andrebbe a verificarsi durante i prossimi giorni, superando anche la soglia dei 72 dollari per barile. Questo almeno secondo una lettura analitica odierna.

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