L’Unione Europea, con il Regolamento (UE) 2023/1115, è stata chiara: nessun prodotto legato alla deforestazione potrà più essere commercializzato nel mercato europeo. L’obiettivo è ambizioso: proteggere le foreste, combattere il cambiamento climatico e fermare un processo che, dal 1990, ha cancellato 420 milioni di ettari di boschi nel mondo. Una perdita che non è solo […]
La Sicilia non crede nei manager e non crede alle loro competenze. Aziende troppo piccole e, spesso, conduzione di tipo “familiare” dell’impresa impediscono ai dirigenti di potere esprimere il loro potenziale al servizio delle organizzazioni: nell’ultimo anno i dirigenti privati sono calati del 7% e sono solo 1.603 in tutta la regione. A renderlo noto è stato Carmine Pallante, Presidente di Manageritalia Sicilia in occasione dell’assemblea dei dirigenti privati siciliani che si è svolta a Palazzo dei Normanni a Palermo. Sei province su nove fanno registrare dati in discesa che influenzano il risultato complessivo. Se non è “la solitudine dei numeri primi”, poco ci manca. “Solo aumentando la presenza di manager potremmo puntare a una reale crescita strutturale della nostra economia locale. Solo una visione più ampia, diversa e di lungo periodo può far crescere le nostre imprese”, dice Pallante.
I dati elaborati su base INPS
Analizzando lo scenario (secondo i dati elaborati da Manageritalia su base INPS) si evince come il territorio siciliano faccia registrare dati negativi per 6 province su 9, con una presenza complessiva di 1.603 dirigenti (1.171uomini e 432 donne) con un decremento del 7,1% nell’ultimo anno. La provincia di Palermo con una crescita del +1.5%, contro una media nazionale del +2,6%, si conferma la provincia più numerosa con 590 manager attivi sul suo territorio. Molto bene la provincia di Trapani con una crescita a doppia cifra +17%. Bene anche Ragusa +1,8%. Tutte in calo le altre provincie con Agrigento che segna addirittura un -40%. Seguita da Enna -11% (unica provincia con una maggiore presenza femminile tra i dirigenti rispetto ai colleghi di sesso maschile) , Caltanissetta -9,7%, Siracusa -8,7%, Catania -6,2% e Messina a -4,9%.
Nella sua parte pubblica l’assemblea ha proposto una tavola rotonda che ha messo a confronto le esperienze e le visioni di diversi manager siciliani e non come: Mara Mura, presidente del CFMT, Astrid Pietrosi direttore operativo in una struttura sanitaria siciliana di eccellenza, Paolo Gobbetti direttore e consulente di grande esperienza nel settore del turismo, Michele Trimboli, direttore generale in una società a partecipazione pubblica, Pasquale Maggiore direttore in una importante società multinazionale di consulenza aziendale per comprendere a pieno le evoluzioni e le necessità della dirigenza siciliana in un contesto sempre più dinamico e attento alla sostenibilità e alle tematiche ESG e alle crescenti opportunità derivanti dall’applicazione dell’intelligenza artificiale.
L’appuntamento ha permesso ai dirigenti presenti di confrontarsi sulle evoluzioni in atto nel mondo del lavoro e sul ruolo sempre più determinate dei manager nell’economia territoriale ma, soprattutto, nella sua parte pubblica, di celebrare il traguardo degli 80anni di Manageritalia, la Federazione dei dirigenti del terziario nata a Roma il 9 aprile 1945. Una realtà che non è solo un’organizzazione di rappresentanza ma una vera comunità, una rete di persone che conta oltre 45mila iscritti tra manager, dirigenti, executive professional e quadri che operano nel settore più strategico, quello dei servizi, e che oggi come allora, contribuiscono al progresso del Paese. Una lunga storia ripercorsa da Antonella Portalupi, Vice Presidente di Manageritalia che, oltre a indicare le tappe salienti di questi primi 80anni, ha illustrato le azioni e i programmi futuri della Federazione in termini di rappresentanza, previdenza e tutela degli associati.