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Le erbe aromatiche delle Madonie non sono solo uno straordinario patrimonio di biodiversità: rappresentano oggi una nuova frontiera di sviluppo economico per il territorio, capace di coniugare tradizione e innovazione. Dalle proprietà salutistiche riconosciute a livello scientifico ai molteplici impieghi in gastronomia, erboristeria, cosmetica ed enologia, queste piante officinali si candidano a diventare un prodotto identitario da valorizzare sui mercati regionali, nazionali e internazionali.
È con questa visione che si è sviluppato il progetto “Polo Aromatiche Madonie”, recentemente concluso dopo tre anni di attività intense e mirate. Una strategia di rilancio delle aree rurali madonite, incentrata sulla promozione delle aromatiche locali come asset distintivo di un territorio ricco di storia, natura e cultura.
Con capofila l’azienda agricola Gangi Dante e il supporto di partner come Aromi di Mascarella, Petraviva Madonie, il Museo Francesco Minà Palumbo di Castelbuono e l’Istituto Idimed APS, il progetto è stato finanziato dal GAL ISC Madonie attraverso i fondi FEASR e PSR Sicilia 2014-2020.
Identità territoriale e crescita economica
Il doppio obiettivo del progetto è stato sviluppare nei consumatori e negli operatori un forte senso di appartenenza alla filiera locale e, al tempo stesso, creare nuove opportunità di lavoro e di visibilità per gli imprenditori delle aree rurali.
“La biodiversità delle Madonie è un patrimonio unico da valorizzare – ha sottolineato Mario Cicero, presidente del GAL ISC Madonie –. Ora il passo successivo sarà lavorare con Regione Siciliana e assessorati per portare questi prodotti sui mercati internazionali.”
Un partenariato ricco e appassionato, che ha coinvolto anche il Parco delle Madonie, la Federazione Erboristi Italiani, l’Università di Palermo e numerose associazioni e istituzioni locali, ha permesso di costruire una rete solida intorno al progetto, rendendolo un vero modello di cooperazione rurale.
Itinerari, formazione e marketing esperienziale
Durante i tre anni di attività, il progetto ha sviluppato numerose azioni strategiche:
- Itinerari naturalistici esperienziali all’interno del Parco delle Madonie, con degustazioni guidate per valorizzare l’esperienza sensoriale delle aromatiche.
- Workshop professionali destinati a ristoratori, agriturismi, B&B, gastronomie e pasticcerie, per diffondere l’uso creativo delle erbe nelle cucine e nei laboratori.
- Laboratori educativi nelle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni all’educazione alimentare e allo stile della Dieta Mediterranea.
- Partecipazione a fiere, mercatini ed eventi per aumentare la visibilità dei prodotti, con stand di degustazione e promozione diretta.
Sono stati inoltre realizzati contenuti promozionali multimediali, capaci di raccontare le caratteristiche salutistiche e gastronomiche delle erbe madonite attraverso ricette, prodotti cosmetici naturali, oli essenziali e profumazioni artigianali.
Particolarmente significativa è stata anche la partecipazione ai progetti Hospital Chef e Educare al gusto della sana vita, che hanno portato le aromatiche madonite nell’ambito della ristorazione ospedaliera e scolastica.
Il grande finale: educational tour e convegno
Il progetto si è chiuso con un educational tour, il 12 e 13 aprile, che ha visto giornalisti, operatori di settore e stakeholder visitare le aziende partner. L’iniziativa è culminata in un convegno al Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo di Castelbuono, dove esperti di biodiversità, gastronomia e sviluppo rurale hanno discusso delle prospettive future per le aromatiche delle Madonie.
Nell’occasione, è stata anche inaugurata una mostra tematica curata da Franco Toscano, che racconta la ricchezza delle specie autoctone e dei loro ecosistemi.
Una visione per il futuro
“Il progetto Aromatiche Madonie – ha dichiarato Francesca Cerami, presidente di Idimed – è un modello concreto per diffondere il valore della Dieta Mediterranea e riportare al centro delle nostre tavole i sapori naturali che fanno bene alla salute e all’ambiente.”
Con il Polo Aromatiche Madonie, il territorio si candida oggi a giocare un ruolo da protagonista nei settori della green economy, del turismo esperienziale e dei mercati di nicchia legati alla naturalità e al benessere, intercettando nuove domande internazionali e costruendo percorsi di sviluppo sostenibili e resilienti.